Secondo le indagini Selectra, nel 2021 i prezzi all’ingrosso di gas e luce sono saliti del +540% e +510%; con il passaggio al Mercato Libero si sono risparmiati oltre 3 mln.
Il boom dei prezzi dell’energia elettrica sui mercati all’ingrosso, trainato prevalentemente dall’aumento record dei prezzi del gas, ha coinvolto in questi mesi l’Italia e il resto d’Europa.
Rincari gas e luce – l’aumento del gas all’ingrosso: +540%
Nel 2021, il TTF, il prezzo del gas all’ingrosso sulla piattaforma olandese sulla quale avviene il maggior numero di scambi, ha subìto un aumento del 540% (considerando le medie settimanali tra gennaio e dicembre 2021): un metro cubo di gas che costava 0,17€ nel mese di febbraio (valore registrato in data 24.02.2021), a fine anno ha toccato quota 1,35€, aumentando di ben 8 volte.
I consumatori però hanno avuto una visione parziale di questo aumento: il prezzo medio del gas per i clienti finali si è infatti moltiplicato di due o tre volte, a seconda della tipologia di mercato (Libero o Tutelato) o delle offerte cui si aderiva. Si è trattato in ogni caso di un aumento molto forte, ma minore rispetto a quello incontrato nei prezzi all’ingrosso.
L’aumento del PUN per l’energia elettrica: +510%
Per quanto riguarda l’energia elettrica, bisogna fare riferimento al PUN (Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica), il prezzo di riferimento del mercato all’ingrosso nel nostro paese. Il PUN ha subìto un aumento del 510%, considerando la media settimanale da inizio 2021. Parlando invece di valori medi giornalieri, da 38 €/MWh, registrati il 07.02.2021, a fine anno si sale a 350 €/MWh, un valore quasi 10 volte più alto. Contestualmente, la tariffa del Mercato Tutelato è aumentata del 200% circa, mentre la media delle offerte sul Mercato Libero, secondo il monitoraggio effettuato dall’Indice Selectra SQ, è aumentata del 160%, rimanendo sempre sensibilmente inferiore ai valori della tariffa regolata dall’Autorità (a dicembre 2021 -35% circa).
Un anno complicato per i portafogli degli italiani ma, come ricorda Selectra, è possibile correre ai ripari: i consumatori che si affidano ancora al servizio a Maggior Tutela o che hanno un’offerta vecchia o a prezzo variabile sul Mercato Libero, possono scegliere offerte di fornitori sul Libero e bloccare un prezzo più basso anche per i prossimi mesi.
Rincari gas e luce, un peso per famiglie e imprese
A dimostrarlo sono i dati: nel corso del 2021, gli italiani che hanno attivato un’offerta sul Mercato Libero, effettuando il confronto delle tariffe con i servizi di Selectra, hanno risparmiato complessivamente nel corso dell’anno circa 1,7 milioni di euro nella bolletta elettrica; nel 2022 a questa cifra si aggiungerà un ulteriore risparmio di 4,8 milioni di euro, sempre per chi ha già attivato il contratto nel 2021.
Per quanto riguarda la bolletta del gas invece, nel 2021 il risparmio effettivo per i clienti che hanno attivato un’offerta sul Mercato Libero invece di quello Tutelato è stato di 1,35 milioni di euro, mentre per il 2022 si salirà addirittura a 7,2 milioni di euro, considerando sempre solo chi ha fatto il contratto con Selectra nel 2021.
I prezzi del primo trimestre 2022
Dal 1 gennaio 2022, brutte notizie per gli utenti che si affidano ancora al Servizio di Maggior Tutela: per il primo trimestre dell’anno la bolletta della luce aumenta del 55% salendo da 67 a 104 euro per una famiglia tipo, mentre quella del gas cresce del 41,8%, da 111,5 a 158 euro. Nonostante questo notevole aumento della tariffa regolata dall’Autorità, per il Mercato Libero, invece, Selectra non preannuncia forti variazioni nell’immediato: si prevede che nelle prossime settimane la media delle offerte rimarrà più bassa della tariffa del Mercato Tutelato, sia per la luce, che per il gas.
Successivamente, le offerte sul Libero potrebbero adeguarsi alla crescita del Tutelato, ma oggi gli utenti hanno la possibilità di bloccare per tempo un’offerta a prezzo fisso. Chi invece ha un’offerta del Mercato Libero a prezzo bloccato attivata da meno di un anno non subirà alcun tipo di aumento: dovrà però tener conto della data di scadenza e valutare la convenienza dei nuovi termini contrattuali proposti dal fornitore.