Secondo Sebigas, il nostro Paese potrebbe produrre al 2030 fino a 8,5 mld di mc di biometano, pari a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale.
In Italia sono infatti operativi più di 1.900 impianti di biogas (di questi circa 1.600 in ambito agricolo). Molte, tuttavia, le difficoltà che le imprese agricole riscontrano in questa fase di transizione legate sia ad aspetti economici che tecnologici.
Il Decreto Biometano
Sull’onda delle disposizioni promosse dal PNRR e del nuovo decreto biometano in arrivo nelle prossime settimane, diverse sono le proposte in discussione in questo 2022.
Non solo la possibilità per gli imprenditori di riconvertire gli impianti biogas agricoli esistenti con incremento della capacità produttiva o della produzione di biometano immesso nella rete, ma anche la costruzione di nuovi impianti e la diffusione di pratiche agro-ecologiche in fase di produzione del biogas.
Riconversione, produzione energetica, criteri di sostenibilità delle biomasse utilizzate e assegnazione di contributi per la realizzazione di impianti sono alcune tra le principali criticità che stanno causando un rallentamento nelle fasi decisionali, soprattutto negli imprenditori agricoli.
Ancora tanta incertezza. Serve coniugare lo schema del decreto con le effettive opportunità di business.
Roberto Salmaso, General Manager Sebigas
Nonostante le incertezze a livello legislativo noi di Sebigas stiamo lavorando con costanza e impegno affinché i nostri clienti possano ricevere un adeguato supporto su tutta la filiera di sviluppo del progetto. È di fondamentale importanza coniugare lo schema di decreto sugli incentivi biometano, ancora in bozza, con le concrete opportunità e i business plan sviluppati ad hoc per ogni impianto. La nostra speranza è che questi progetti possano presto essere concretizzati per consentire anche alle aziende agricole di implementare il loro percorso di sostenibilità.
Un esempio di impianto biogas agricolo
Una referenza significativa è quella di Debo, azienda agricola del cuneese con circa 2000 bovini da carne e con un impianto in funzione dal 2015, dalla potenza installata di 300 kW e alimentato con i soli reflui zootecnici dell’azienda stessa.
L’azienda agricola, grazie all’impianto installato, garantisce un risparmio di circa 1.900 tonnellate di CO2 equivalente non immesse in atmosfera ogni anno.
Un caso esemplificativo che evidenzia i vantaggi raggiungibili da un’azienda agricola che sceglie di installare un impianto biogas: non solo integrazione del reddito a beneficio delle attività stesse, ma anche la valorizzazione degli stessi scarti per la produzione di energia direttamente usufruibile.
Se vuoi approfondire questo tema ti invito a parlarne con Sebigas, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti di biogas, con più di 80 impianti all’attivo di cui il 75% di referenze in ambito agricolo e zootecnico.