Sostenibilità e stile, Atiya Hader ed Epson SureColor SC-F100

Epson SureColor

La designer Atiya Hader adotta la stampante Epson SureColor SC-F100 per portare stile e sostenibilità a scuola, nel mondo della moda, fino alle Nazioni Unite.

Con il progetto Upcycling la moda si fa sostenibile: un percorso lanciato da Epson insieme ad Accademia di Belle Arti Aldo Galli – IED Network che ha avuto proprio l’obiettivo di coniugare moda, tecnologia e sostenibilità ambientale.

Gli studenti del Master “Textile: Design, Innovation, Sustainability” dell’Accademia hanno, infatti, reinterpretato capi preloved, rinnovandoli e rendendoli unici.
Gli abiti usati possono avere una nuova storia e l’economia circolare, attraverso l’upcycling, è il mezzo con cui unire creatività e rispetto dell’ambiente.

Epson SureColor SC-F100

La studentessa del master Atyia Hyder – che ha partecipato al progetto – ha realizzato perfettamente i valori del riciclo creativo e ha proposto un outfit mettendo alla prova il suo estro e le sue competenze di design e utilizzando la stampante a sublimazione Epson Sure-Color CS-F100, che le ha permesso di reinventare abiti usati realizzando le sue idee.

Epson è riuscita a creare un ponte tra scuola e mondo della moda e la giovane designer sta ora lavorando per un progetto delle Nazioni Unite. Nata e cresciuta a Karachi, in Pakistan, dopo aver completato il ciclo di studi, Atiya è ora parte del progetto Ethical Fashion Initiative promosso dalle Nazioni Unite.

L’iniziativa fa parte di un programma delle Nazioni Unite nato nel 2009 con l’obiettivo di creare relazioni tra gli artigiani dei Paesi in via di sviluppo e le case di moda internazionali.
L’Ethical Fashion Initiative lavora anche con la nuova generazione di talenti della moda che provengono dall’Africa, fornendo loro una mentorship per far crescere i loro marchi e garantire visibilità a livello globale.

Sostenibilità e stile

Atya Hader
Il vestito che ho creato vuole essere la rappresentazione di un antico mestiere che in Pakistan è noto come Ajrak, che risale al 1500 a.C.. Ajrak è un metodo di stampa tradizionale (e ovviamente sostenibile) a blocchi di legno che utilizza coloranti naturali quali henné, curcuma, indaco e robbia e che richiede tempo e pazienza. Un artigiano che mantenesse viva questa tradizione sarebbe per me un “Campione di sostenibilità”. Con la mia rivisitazione ho voluto unire tradizione e tecnologia, creando una stampa che lentamente trascolora nel tessuto bianco utilizzando la stampante Epson SureColor SC-F100.

Renato Sangalli, C&I Head of Sales Manager di Epson
Con questo progetto abbiamo voluto dare ulteriore prova di come la tecnologia Epson possa essere messa al servizio della sperimentazione e delle idee di design più innovative con ottimi risultati.
Siamo felici di aver collaborato con Accademia Galli – IED Network, che ha coinvolto gli studenti in questa bellissima iniziativa che ha saputo coniugare valori importanti della storia di Epson: creatività e sostenibilità.

La stampa a sublimazione Epson li rappresenta pienamente: infatti, essa è in grado di offrire prestazioni tecnologiche di altissimo livello permettendo, allo stesso tempo, di ridurre l’impatto sull’ambiente in termini di processo produttivo ed energetico. I capi possono essere trasformati grazie all’upcycling che, in questo caso, è stato del tutto speciale perché ispirato dalle idee degli studenti e ottenuto grazie alla realizzazione dei loro progetti creativi attraverso la tecnologia di Epson SureColor SC-F100.