Cascina Monlué, nell’hinterland milanese sarà oggetto di un progetto di recupero edilizio che trasformerà gli spazi degradati in un luogo di aggregazione cittadina.
La cascina, la cui fondazione da parte dei monaci Umiliati di Santa Maria di Brera risale al 1267, è stata ottenuta in concessione dal Comune di Milano dall’Impresa Sociale Cascina Monluè.
Con il progetto “La corte del bene comune” si vuole valorizzare e dare continuità ad iniziative volte all’integrazione di cittadini e cittadine in condizioni di fragilità o a rischio di emarginazione sociale. La gestione dei lavori è stata affidata all’impresa di costruzioni Teicos.
L’esecuzione delle opere previste dal progetto di recupero costituisce una sfida importante. Si tratta di interventi complessi che dovranno essere realizzati in contemporanea, per rispettare il piano dei lavori, distribuito su 30 mesi.
Per gli interventi in copertura è allo studio la realizzazione di una sovrastruttura che permetta di lavorare in sicurezza alla sostituzione del manto di copertura in tegole e di tutta la struttura lignea sottostante.
Gli interventi di recupero delle pitture murarie risalenti a fine ‘700 inizio ‘800, ormai crollate, dovranno essere effettuati contestualmente alla messa in sicurezza di tutti gli ambienti interni sia dal rischio biologico (disinfestazione, sanificazione) sia dal rischio di crollo della struttura.
Teicos avvia il recupero di Cascina Monluè
Le murature esterne e in generale la quasi totalità degli elementi architettonici dovranno essere conservati, consentendo invece una ridistribuzione degli spazi dall’interno e un efficientamento energetico attraverso l’isolamento delle contropareti e nuovi infissi.
Per i restauri sono stati coinvolti 2 team di esperti dell’accademia di Brera e della Scuola di Pavia che opereranno in sinergia: non solo qualità e programmazione, ma anche selezione dei subappaltatori e delle maestranze di cantiere sono la spina dorsale del progetto di Teicos per rispondere all’esigenza di restituire ai Milanesi una Cascina che non dimentichi la sua storia ma che sappia collocarsi nel futuro più sostenibile per tutti gli abitanti, anche quelli di passaggio.
Cecilia Hugony A.D. di Teicos
L’operazione si distingue per una complessità operativa dovuta allo stato dell’immobile e alla sua natura storica che lo vincola alla Soprintendenza. Gli interventi di restauro, conservazione e demolizione dovranno essere realizzati in contemporanea per ottimizzare il lavoro delle squadre di operai e restauratori e garantire gli standard di sicurezza. Teicos è stata scelta anche per la già consolidata esperienza sul recupero di immobili con storicità di questo tipo.