Secondo l’intervento di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), nel quarto trimestre del 2022 si registrerà un aumento del costo dell’energia elettrica pari al +59,6% in più rispetto al trimestre precedente e il prezzo dell’elettricità toccherà un nuovo massimo di 66,01 centesimi per kWh (dati Arera).
Oltre agli aiuti provenienti dal governo, i cittadini si vedono costretti a seguire regole e consigli per risparmiare: ridurre i lavaggi delle lavatrici, diminuire di un grado il riscaldamento, fare docce brevi e abbassare il fuoco dei fornelli dopo l’ebollizione possono essere alcuni piccoli accorgimenti, ma un intervento più efficace per ridurre molto di più i consumi energetici è il cappotto termico.
Secondo una ricerca di Cortexa, consorzio che riunisce le più importanti aziende specializzate nel settore dell’Isolamento Termico a Cappotto in Italia, il cappotto termico può tagliare di un terzo il consumo di energia di una villetta e quasi dimezzare quello di un condominio di otto piani. Un cappotto di ultima generazione permette infatti di risparmiare e tagliare i costi di un settore, quello abitativo, che è responsabile del 40% dei consumi di energia e del 36% delle emissioni di CO2 in Europa. In Italia, ad esempio, circa il 78% degli edifici è altamente energivoro perché sono costruzioni fatte prima degli anni ’80, periodo in cui non venivano adottate vere e proprie misure di risparmio energetico. Proprio per questo, appare evidente quanto il settore dell’isolamento termico in edilizia ricopra un ruolo cruciale nella riduzione dei consumi e sia una delle leve più importanti per investire sul futuro.
Il Gruppo Sto
Il Gruppo Sto offre sistemi di cappotto termico avanzati, con soluzioni che applicate su costruzioni nuove o da ristrutturare consentono di realizzare edifici energeticamente efficienti. Oltre a produrre un risparmio concreto in bolletta, le costruzioni così trattate contribuiscono a ridurre sia il consumo di combustibile da fonti energetiche fossili sia le emissioni di CO2. Solo pochi mesi fa, infatti, Sto ha lanciato AimS (Aims: Aim Sustainability), la nuova linea di prodotti per l’isolamento termico delle facciate e la prima dell’azienda realizzata con più del 95% di materie prime rinnovabili, priva di agenti biocidi e senza conservanti.
David Cerruto, Product Manager di Sto Italia
Suggerire agli italiani comportamenti virtuosi da applicare nel quotidiano per ridurre gli sprechi è una buona pratica che può essere utile in qualsiasi occasione. Analizzando però il problema dal punto di vista edilizio, una solida strategia di riduzione dei consumi passa in primo luogo dall’efficientamento energetico. I sistemi di facciata Sto in particolare hanno un ciclo di vita molto lungo che assicura una protezione duratura degli edifici, garantendo così minore ricorso a interventi di ristrutturazione. Inoltre, l’attività dell’azienda dà un importante contributo alla conservazione del patrimonio immobiliare esistente, incrementando al tempo stesso il valore economico e riducendo il fabbisogno energetico.
La riqualificazione dell’edificio con il sistema di cappotto termico consente l’accesso al Superbonus del 110%, per i vantaggi che offre in termini di efficientamento energetico. Naturalmente per ottenere il superbonus è necessario che siano rispettati anche tutti gli altri criteri elencati nel decreto.