L’avvocato Maria Cristiana Colombo, Partner di Galbiati Sacchi e Associati, ci parla dei vantaggi delle comunità energetiche e degli strumenti giuridici per la loro costituzione.
Le Comunità Energetiche (CER) creano un nuovo modello di governance che comporta un coinvolgimento degli enti locali, ma soprattutto la necessità di sperimentare nuovi modelli organizzativi, al di là dei consueti schemi associativi.
Carattere principale delle CER è l’essere un soggetto giuridico che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, che ha come obiettivo principale fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità creando nuove dinamiche partecipative e trasformando la visione dei cittadini nel loro rapporto con il “mercato”. Per questo si parla di strumento di cittadinanza attiva e cooperazione paritaria.
Comunità energetiche e strumenti giuridici
Se condivisibili sono fine e potenziali benefici, complesso risulta individuarne il mezzo giuridico, nella ricerca di forme di innovazione fondate sul principio di sussidiarietà orizzontale.
Altre legislazioni di settore ci offrono invero qualche spunto, basti pensare agli strumenti di amministrazione condivisa nel terzo settore, ovvero alle cooperative di comunità introdotte in molte legislazioni regionali.
L’approccio giuridico muta a seconda che lo si guardi sul piano del diritto commerciale o di quello amministrativo e pubblicistico.
La dottrina inquadrabile nel primo muove verso enti collettivi con soggettività giuridica distinta rispetto ai loro membri, ma non manca di osservare come nel Codice Civile difettino modelli organizzativi idonei a costituire enti collettivi necessariamente aperti.
A tale proposito, tra l’altro, la Corte dei Conti, sezione controllo, della Regione Toscana, con la recente Deliberazione n. 77/2023/PASP ha operato un intervento piuttosto critico sull’utilizzo del modulo societario civilistico. Se è vero, afferma la Corte che la disciplina europea, nazionale e regionale in materia non indica espressamente la “veste giuridica” da attribuire alla comunità energetica rinnovabile, lasciando così libertà di forme, la s.r.l. o la società azionaria, ai cui framework normativi la società consortile (strumento delineato dal Comune oggetto del controllo) tendono, sono strutture societarie cd. a capitale fisso, poco rispondenti allora (conclusione nostra) alla struttura aperta richiesta dalla normativa sulla CER.
L’approccio pubblicistico
L’approccio pubblicistico invece cerca di guardare oltre, ispirandosi alle forme di partecipazione pubblico-privato offerte dalla contrattualistica pubblica.
A tale proposito, appare importante il cambio di prospettiva del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, efficace dal 1° luglio 2023, che, all’art. 174, definisce il Partenariato Pubblico Privato una operazione economica tra la Pubblica Amministrazione e l’Operatore, con ciò distaccandosi dall’impostazione precedente secondo cui il PPP consisteva in una figura contrattuale sui generis.
Non si tratta tuttavia di un’operazione economica qualunque, bensì di operazione nella quale debbono ricorrere congiuntamente più elementi ovvero: i) tra un ente concedente e uno o più operatori economici privati viene instaurato un rapporto contrattuale di lungo periodo per raggiungere un risultato di interesse pubblico; ii) la copertura dei fabbisogni finanziari connessi alla realizzazione del progetto proviene in misura significativa da risorse reperite dalla parte privata; iii) alla parte privata spetta il compito di realizzare e gestire il progetto, mentre alla parte pubblica quello di definire gli obiettivi e di verificarne l’attuazione; iv) il rischio operativo connesso alla realizzazione dei lavori o alla gestione dei servizi è allocato in capo al soggetto privato.
A prima lettura, il PPP pare rappresentare uno strumento utile per supportare gli investimenti delle CER, favorendo la partecipazione del settore privato nel finanziamento e nella gestione dei progetti e abbattendo il rischio finanziario per il Comune.
Proprio su questo tema sono state di recente approvate le Linee Guida destinate agli enti locali del cratere per la realizzazione delle Comunità energetiche rinnovabili nell’ambito della quali viene sottolineata, anche attraverso le parole del Commissario Straordinario alla ricostruzione, l’importanza dei partenariati pubblico-privato, ritenuti appunto strategici per la realizzazione degli impianti e la gestione delle CER.