Il trasporto non di linea può valere 6 miliardi di euro

In Italia c’è un divario strutturale tra il numero esistente di licenze di taxi e la domanda in rapida crescita di trasporto, sia locale sia internazionale.

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Intervenuto all’evento “Stati Generali della Mobilità” organizzato dal Policy Observatory della Luiss School of Government, Lorenzo Pireddu, general manager di Uber Italia ha dichiarato che il mercato del trasporto pubblico non di linea in Italia ha il potenziale per crescere dagli attuali 1,5 miliardi di euro a 6 miliardi di euro.

Nel suo intervento Pireddu ha evidenziato che rispetto al resto d’Europa, l’Italia è uno dei paesi con meno taxi ogni 1.000 abitanti (0,51), rispetto alla Francia (0,87) o alla Spagna (0,97) – stesso discorso per gli NCC: a Roma ci sono circa mille autorizzazioni NCC, a Milano un migliaio se contiamo anche la provincia, Madrid ne conta 8mila, Parigi 20 mila e Londra circa 90 mila – il che si traduce in una massiccia domanda insoddisfatta di trasporto urbano. Dati confermati dall’analisi dell’Autorità garante della concorrenza italiana che ha evidenziato un divario strutturale tra il numero esistente di licenze di taxi e la domanda in rapida crescita, sia da parte locale che internazionale.

Lorenzo Pireddu, general manager di Uber Italia
Siamo di fronte a una nuova era della mobilità in cui gli stessi operatori vogliono investire per rendere il servizio sempre più efficiente ed in linea con le richieste degli utenti. Per fare questo è necessario creare un’offerta più strutturata, affidabile ed efficiente, in modo da soddisfare la domanda proveniente dai cittadini e dai turisti.

Ad oggi il mercato NCC italiano è composto da piccole imprese che possiedono in media solo 1,83 licenze e impiegano 1,2 autisti: imprese che vogliono crescere e giocare un ruolo rilevante per rispondere all’evidente richiesta di mobilità del Paese.

Accelerare la transizione

Pireddu ha anche annunciato che nel corso del 2024 Uber in Italia si concentrerà su l’accelerazione della transizione verso i veicoli elettrici attraverso partnership con le principali case automobilistiche e istituti finanziari, in linea con l’obiettivo di Uber di diventare una piattaforma a emissioni zero entro il 2030 in Europa.

Lorenzo Pireddu
Serve una regolamentazione agile ed efficace che metta al centro le esigenze dei cittadini e consenta agli operatori di innovare. Per questo serve un confronto con le istituzioni e tutti gli operatori, taxi e NCC, per arrivare insieme ad una soluzione condivisa che non lasci nessuno indietro.

Serve un confronto ora per evitare che non si arrivi impreparati alla prossima stagione turistica, che come dimostrano i dati sta diventando sempre più lunga, e ai grandi eventi in programma, come Giubileo e Olimpiadi Invernali.

Gli “Stati Generali della Mobilità”, che si sono svolti a Roma presso il Campus Luiss di viale Pola 12, hanno visto la partecipazione di Giovanni Orsina, Direttore della Luiss School of Government, Domenico Lombardi, Direttore Luiss Policy Observatory, Cesare Pozzi, Professore di Economia Politica alla Luiss, Guido Improta, Segretario Generale dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), Veronica Nicotra, Segretario Generale Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Fabrizio Ghera, Assessore Mobilità e Trasporti della Regione Lazio, e Lorenzo Pireddu, General Manager di Uber Italia.