È il momento di accelerare. Le cronache delle ultime settimane sulla preoccupante qualità dell’aria a Milano e nella pianura Padana in generale ci mettono di fronte al fatto che la transizione ecologica verso una mobilità più sostenibile non sia più un’opzione rimandabile. Il dato positivo è che, fortunatamente, in tutta Europa, seppur a velocità differenti, crescono le immatricolazioni di auto elettriche e aumenta anche il numero di colonnine presenti sul territorio. In Italia, i punti di ricarica a uso pubblico installati a fine 2023 hanno superato quota 50.000. È quanto emerge dalla quinta edizione dello studio “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia” di Motus-E, che rileva nell’anno da poco trascorso la posa di 13.906 nuovi punti di ricarica, di cui 3.450 installati solo nell’ultimo trimestre. In questo contesto, continua senza sosta la crescita di GASGAS che ha appena raggiunto un portafoglio di 188 punti di ricarica in Sicilia (dei quali 80 a Messina e provincia) e 96 in Puglia, andando di fatto a posizionarsi su due aree strategiche del nostro Paese.
Range anxiety, una paura ingiustificata
Alessandro Vigilanti, co-founder e CEO di GASGAS
Il nostro Meridione è il motore turistico del Paese, soprattutto durante il periodo estivo, e l’aumento di colonnine anche in queste aree rappresenta sicuramente un’ottima notizia. Ad oggi, la concentrazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici in tutto il Sud Italia e le Isole conta il 23% delle stazioni italiane totali e questo dato ci pone di fronte a una grande opportunità che GASGAS ha deciso di cogliere. Non dimentichiamo, poi, che i benefici portati dalla diffusione di punti di ricarica toccano sempre molteplici aspetti: intanto, incentivano l’uso di auto elettriche che contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente.Inoltre, una nutrita presenza di punti di approvvigionamento offre ai territori la possibilità di accogliere adeguatamente gli ev-driver che arrivano da tutta Europa e spesso rinunciano a determinate mete, proprio per la mancanza di colonnine. Solo per avere un’idea, ricordiamo che nel 2023 in Puglia sono stati superati 16,3 milioni di presenze turistiche, mentre la Sicilia ha oltrepassato i 16,4 milioni.
Ultimamente, si sente spesso parlare della cosiddetta range anxiety, definizione che descrive proprio l’ansia da autonomia, ovvero la preoccupazione o la paura che la batteria del veicolo elettrico si esaurisca prima di raggiungere la destinazione o una stazione di ricarica. Si tratta di un deterrente molto forte all’adozione di auto elettriche, che può essere affrontato solo attraverso l’installazione di nuove postazioni. È comunque il caso di sottolineare che tale ansia è ormai del tutto ingiustificata, considerando il notevole aumento di autonomia dei veicoli di nuova generazione e che ormai nell’86% del territorio nazionale si può trovare un punto di ricarica nel raggio di 10 chilometri.
Coerenza e impegno green
Fin dalla sua nascita, GASGAS persegue una strategia molto concreta di espansione che in questi anni le ha permesso di avere a portafoglio circa 1.400 punti di ricarica in 17 regioni italiane, con l’obiettivo di raggiungere quota 10.000 entro il 2030.
Stefania Menguzzato, General Manager di GASGAS
Siamo convinti che la nostra missione sia non solo una questione di business, ma anche una precisa scelta di campo riguardo a una non più opzionale transizione energetica. Per favorire questa transizione, GASGAS si pone anche come vero e proprio partner offrendo agli enti locali progetti chiavi in mano e coprendo il 100% dell’investimento necessario alla realizzazione dell’infrastruttura. Proponiamo, inoltre, soluzioni di ricarica di varia potenza in base alle esigenze del traffico e della location, tutte alimentate da fonti di energia 100% rinnovabile.
Una straordinaria opportunità
La transizione verso la mobilità elettrica costituisce una straordinaria opportunità di rilancio industriale per il nostro Paese oltre che uno strumento indispensabile al fine di decarbonizzare i trasporti e abbattere i livelli di polveri sottili nell’aria che respiriamo. Va in questa direzione anche la serie di incentivi statali, ancora in attesa del decreto attuativo, che introdurranno nuovi Ecobonus per l’acquisto di veicoli a basse emissioni e che favoriranno in particolare le fasce di reddito medio-basse.