Sono pubbliche le prime Linee guida per la raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio e degli altri rifiuti urbani nelle Università italiane. Un documento voluto da CONAI che nasce dalla collaborazione con gli Atenei aderenti al Gruppo di Lavoro Risorse e Rifiuti della RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile. Obiettivo: offrire informazioni utili e puntuali per garantire una corretta separazione dei rifiuti urbani raccolti nelle sedi universitarie.
È la prima volta che gli Atenei del nostro Paese avranno a disposizione un documento completo volto a ottimizzare dal punto di vista qualitativo e quantitativo la raccolta differenziata, promuovendo le buone pratiche di separazione dei rifiuti sia all’interno della comunità universitaria sia fra gli stakeholder esterni.
La presentazione delle nuove Linee guida è avvenuta presso la sede principale dell’Università degli Studi di Salerno, a Fisciano, ateneo apripista del progetto.
Fabio Costarella, vicedirettore generale CONAI
Un progetto di grande importanza anche sociale. Non solo perché agire sui giovani e sulla loro sensibilità sostenibile è essenziale, per trasformarli in cittadini sempre più consapevoli e attenti alla tutela delle risorse del Pianeta. Ma anche perché gli obiettivi di circolarità che l’Italia si trova davanti sono, come ricordiamo spesso, sempre più ambiziosi. È importante che ognuno faccia la sua parte conferendo correttamente e consapevolmente l’imballaggio nella raccolta differenziata: non solo a casa, ma anche in tutti i momenti di aggregazione professionale, culturale o ricreativa. E queste Linee guida rappresentano l’impegno concreto della comunità universitaria per aiutare il Paese a raggiungere percentuali sempre più alte di rifiuti che evitano la discarica per trovare una seconda vita.
Un’iniziativa che nasce sotto ottimi auspici: le Linee guida sono state premiate a Roma, in occasione della 31sima edizione di Comuni Ricicloni, il dossier di Legambiente che premia l’impegno green delle realtà locali. Il riconoscimento è stato consegnato alla RUS, all’Università di Salerno e a Fisciano Sviluppo.
Cesare Pianese, Delegato del Rettore alla Sostenibilità
Da diversi anni l’Ateneo di Salerno solidifica il suo percorso verso la Sostenibilità attraverso azioni mirate volte alla diffusione nei suoi campus di stili di vita socialmente responsabili. In questo impegno a brillare è tutta la comunità universitaria di docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e studenti. Questi ultimi in particolare hanno sempre mostrato una virtuosa attenzione al programma “UNISA Sostenibile”: un lavoro continuo su più azioni che ha posizionato l’Ateneo tra le prime università nei ranking internazionali per l’attenta gestione delle politiche di sostenibilità e di cura del proprio Campus, con una particolare attenzione alla tematica Rifiuti. Siamo una Università formato Campus, per noi la Sostenibilità è un valore necessario, una garanzia di vitalità per il continuo miglioramento del nostro ecosistema.
Quattro macrocategorie
Le Linee guida hanno individuato quattro macrocategorie di centri di produzione dei rifiuti negli atenei italiani: le aree per didattica, ricerca e servizi, come aule, biblioteche, aree studio, laboratori, servizi igienici…; le aree ricreative, come gli spazi comuni interni o le aree esterne di pertinenza, gli impianti sportivi, i negozi…; le residenze; le mense, includendo anche bar, ristoranti, caffetterie. Per ogni area sono state indicate le principali tipologie di rifiuti attesi e i contenitori per la loro raccolta differenziata.
Così, il documento può dare conto dei principali flussi di rifiuti da raccogliere separatamente elencando in modo puntuale e categorizzando le frazioni di rifiuti prodotte all’interno dei vari ambienti universitari, e proporre spunti di attenzione e miglioramento, oltre che suggerimenti su come veicolare efficacemente tutte le informazioni necessarie per mettere chi vive ogni giorno il campus universitario nelle condizioni di fare bene la raccolta differenziata. Non manca una parte sull’importanza delle analisi merceologiche e sulla predisposizione di piani di monitoraggio che controllino i processi di gestione dei rifiuti.