Impatto ambientale: anche gli influencer devono ridurlo

Per gli influencer e i marchi, gli aspetti più significativi per l’impatto ambientale sono la creazione di contenuti, gli eventi e la spedizione di prodotti.

Impatto ambientale

Uno strumento gratuito e open source per aiutare influencer e brand a misurare l’impatto ambientale delle proprie campagne sui social e comprendere come ridurli per una fruizione più consapevole e rispettosa dell’ambiente. Si chiama Carbon Footprint Calculator ed è stato rilasciato in tutta Europa, Italia compresa, da Kolsquare, azienda francese specializzata in Influencer Marketing e B Corp certificata, per promuovere attivamente la riduzione delle emissioni degli operatori del settore. Il calcolatore, sviluppato con la piattaforma di verifica dell’impronta di carbonio Sami, è a disposizione tanto dei creator quanto dei brand o delle agenzie che intendono contribuire a divulgare messaggi positivi, anche attraverso azioni tangibili.

Secondo recenti dati pubblicati dalle Nazioni Unite, l’economia digitale, che comprende dispositivi, data center, content delivery networks, server e infrastrutture varie, rappresenta attualmente circa il 12% del consumo energetico globale. L’intero sistema digitale, inoltre, si stima che contribuisca tra il 2 il 4% delle emissioni totali di CO2. Con un valore di mercato che ha superato i 24 miliardi di dollari nel 2024 e oltre il 54% degli influencer marketer che prevede di espandere ulteriormente le attività nel 2025, il settore dei creator avrà un impatto ambientale sempre più grande sulle emissioni globali di CO2. Uno studio condotto dall’agenzia di ottimizzazione della sostenibilità digitale Footsprint ha rilevato che l’impatto ambientale delle pubblicazioni digitali di un influencer con 3 milioni di follower tra le diverse piattaforme è di 1.072 tonnellate di carbonio all’anno, l’equivalente di 481 viaggi andata e ritorno tra Parigi e New York.

I social network che si distinguono maggiormente per consumo energetico, sono: TikTok, il più energivoro, con 0,98 grammi di CO2 emessi per ogni minuto di fruizione di un utente, pari a 56,7 grammi ogni ora, ovvero l’equivalente della ricarica di uno smartphone per 7 volte; Reddit con 0,92 grammi al minuto; Instagram e Youtube, alla pari, con 0,87 grammi; Pinterest con 0,66 grammi; LinkedIn, con 0,47.

Sul piano degli influencer e dei marchi che ricorrono a collaborazioni, gli aspetti più significativi in quanto a impatto ambientale sono la creazione contenuti, gli eventi e la spedizione di prodotti, in omaggio e non. La misurazione delle emissioni delle campagne di influencer marketing, infatti, prende in considerazione: i mezzi di trasporto scelti per gli spostamenti, la frequenza e la distanza degli stessi; le scelte alimentari condivise con il pubblico durante un’attività, quali le materie prime impiegate, le lavorazioni e la quantità di scarti; produzione, consegna e imballaggio dei prodotti; le apparecchiature elettroniche utilizzate per la produzione dei contenuti. Anche la lunghezza dei video, la loro definizione e la quantità delle interazioni, visualizzazioni incluse, contribuiscono all’impronta di carbonio complessiva di una campagna.

Il calcolatore di Kolsquare

Il calcolatore raccoglie e incrocia i dati delle campagne, in tutte le fasi, attraverso questionari dettagliati per restituire una valutazione finale il più possibile accurata delle emissioni totali, tenendo in considerazione anche i valori di consumo energetico delle varie piattaforme e delle interazioni ottenute. In quest’ottica, trasparenza e responsabilità di chi dà il via a una campagna vengono messe al centro dell’iniziativa, unitamente all’impegno nell’acquisire consapevolezza, ridurre il proprio impatto ambientale dopo averlo misurato e intraprendere, dove possibile, la strada della compensazione delle emissioni.

Michella Saliby, Chief Product Officer di Kolsquare
Ci sono certamente alcune limitazioni nel valutare il proprio impatto e non si potrà avere una precisione del 100%. Tuttavia, misurarlo e calcolarlo ci permette di individuare dove possiamo apportare modifiche per ridurlo e compensarlo piantando alberi o realizzando altre attività simili. Più sappiamo sull’impatto ambientale delle nostre attività, più possiamo fare per ridurlo.

Best practice per influencer e brand

Ai creator la piattaforma suggerisce di ridurre il più possibile i viaggi e di operare sul proprio territorio, di scegliere sempre i mezzi di trasporto meno inquinanti, di impiegare materiali riciclati e riutilizzabili, di ottimizzare attrezzature di ripresa, di produrre più contenuti in meno sessioni, di utilizzare reti wi-fi al posto delle connessioni dati del telefono. Per ridurre l’impronta di carbonio, è fondamentale inoltre prediligere formati di contenuto brevi e incisivi e di riutilizzare i contenuti esistenti oppure gli UGC (User Generated Content). Optare per siti web dal design pulito e minimalista implica l’impiego di meno risorse per caricarli. Quanto ai video, si raccomanda di comprimerli utilizzando un software appropriato, senza compromettere la qualità del contenuto. I brand, invece, oltre a concentrarsi su partnership strategiche e trasparenti senza “sparare nel mucchio”, potrebbero evitare la pratica dei regali a sorpresa per gli influencer, gli imballaggi inutili o non riciclabili e gli eventi in presenza non necessari.

Quentin Bordage, CEO e fondatore di Kolsquare
Non siamo solo un’azienda basata sui dati, ma siamo anche guidati da uno scopo e sappiamo che la trasparenza è essenziale per prendere decisioni consapevoli. Oltre alle singole campagne, questa iniziativa mira anche a quantificare nel tempo l’impatto ambientale del nostro settore nel suo complesso, così da poter incoraggiare e generare un cambiamento positivo per il futuro. Non dimentichiamo che gli influencer hanno un enorme potere nel sensibilizzare su temi importanti come la sostenibilità. Ogni passo, ogni dato e ogni individuo contano. In questo senso far conoscere il proprio impegno è importante quanto l’impegno stesso.