
Il mercato globale dei data center è in rapida espansione, con un valore stimato di 325,9 miliardi di dollari e una previsione di crescita fino a quasi 440 miliardi di dollari entro il 2028. In Europa, la capacità dei data center è destinata ad aumentare del 22% nel 2025, trainata dalla crescente domanda di servizi digitali e dall’adozione dell’AI.
In Italia, il settore sta vivendo una fase di forte sviluppo. La potenza energetica complessiva dei data center ha raggiunto i 513 MW IT nel 2024, registrando un incremento del 17% rispetto all’anno precedente. Milano, in particolare, si distingue con 238 MW IT, posizionandosi come un hub emergente a livello europeo. Anche gli investimenti nel settore sono significativi: nel biennio 2023-2024 sono stati spesi 5 miliardi di euro, con previsioni di ulteriori 10 miliardi di euro nel 2025-2026.
Una trasformazione necessaria e inevitabile
La domanda di data center continuerà a crescere esponenzialmente, ma non ci si può permettere di ignorare l’impatto ambientale e urbanistico di queste infrastrutture. Deerns Italia – società multidisciplinare di ingegneria specializzata nella progettazione sostenibile dei data center che ha curato l’implementazione di oltre 6.000 data center in 135 Paesi (in Italia conta 102 data center localizzati in prevalenza nel Nord della Penisola) – si posiziona come leader in questa trasformazione, progettando data center che non solo soddisfano gli standard tecnologici più avanzati, ma che si inseriscono in modo intelligente e sostenibile nelle città.
Danilo Andreotti, Unit Director Data Center di Deerns
Se i data center hyperscale rimangono cruciali per la gestione di carichi di lavoro complessi, gli edge data center stanno emergendo per soddisfare la domanda di bassa latenza e elaborazione locale.
Oggi servono soluzioni più integrate, che valorizzino il patrimonio edilizio esistente e garantiscano efficienza energetica, riduzione dei consumi e armonizzazione con il contesto urbano. Gli investimenti negli edge data centers sono quindi una scelta strategica che risponde sia alle esigenze del mercato che a quelle delle amministrazioni locali e dei cittadini.
Edge data center: un ritorno alle origini
Nel panorama attuale, si assiste a un’evoluzione dei data center, con una crescente attenzione verso strutture di prossimità, più piccole e situate all’interno delle città. Questo cambiamento risponde alla necessità di ridurre la latenza dei dati e di avvicinare le infrastrutture digitali agli utenti finali. A differenza dei tradizionali data center hyperscale, spesso collocati in aree periferiche, i data center di prossimità favoriscono una maggiore interazione con il tessuto urbano e le comunità locali.
Riqualificazione di aree industriali: un nuovo utilizzo per spazi storici
Con la crescente scarsità di suolo disponibile, la tendenza sarà il riutilizzo di edifici industriali dismessi oppure il riutilizzo degli asset immobiliari esistenti trasformandoli in data center all’avanguardia. Di recente Deerns ha condotto una due diligence tecnica per la conversione di un edificio per uffici in un data center in Spagna ed in Italia, nonché valutazioni preliminari su esempi di archeologia industriale. Questo approccio consente di preservare la memoria storica degli edifici, riducendo al contempo l’impatto ambientale legato alla nuova edificazione e, talvolta, evitando il lungo processo di ottenimento della fornitura elettrica e delle licenze per le nuove costruzioni.
Integrazione architettonica ed estetica: data center come parte del paesaggio urbano
La coesistenza di data center e spazi ufficio all’interno dello stesso edificio richiede una progettazione attenta, che tenga conto delle esigenze estetiche e funzionali. Mentre i data center tradizionali sono spesso caratterizzati da facciate chiuse, la coesistenza nello stesso edificio di uffici ed altre attività commerciali richiede la presenza di luce che possa garantire confort e sicurezza. Le nuove strutture urbane devono integrarsi armoniosamente nel contesto circostante, adottando soluzioni architettoniche che valorizzino l’estetica urbana e rispettino i vincoli ambientali esistenti.
Sostenibilità ambientale: consumo di acqua e gestione del suolo
Un tema spesso dibattuto riguarda il consumo di acqua da parte dei data center. È vero, i data center possono consumare una certa quantità di acqua per dissipare il calore prodotto dai server, ma la situazione è più complessa di quanto sembri. Prediligere soluzioni di raffreddamento a circuito chiuso rispetto a sistemi evaporativi comporta un consumo di minori quantità di acqua per compensare eventuali perdite (acqua di makeup). Inoltre, la riqualificazione di aree industriali dismesse evita la cementificazione di nuovi suoli, mantenendo la permeabilità del terreno e contribuendo alla prevenzione di fenomeni come gli allagamenti.
Integrazione delle reti energetiche: sinergia con le infrastrutture urbane
L’inserimento dei data center nel contesto urbano implica una stretta collaborazione con le reti energetiche esistenti incluse le opportunità di riutilizzo del calore e quindi di risparmio energetico nelle comunità circostanti come complessi residenziali, campus di uffici e strutture ricreative. È fondamentale valutare attentamente gli impatti sui carichi energetici, garantendo la sicurezza e l’efficienza dell’approvvigionamento. Deerns Italia si impegna a progettare soluzioni che dialoghino efficacemente con le infrastrutture urbane, promuovendo un utilizzo sostenibile delle risorse energetiche.
Quadro normativo: urge realizzare una regolamentazione specifica per i data center
Attualmente, in Italia, i data center non dispongono di una classificazione univoca a livello normativo, causando incertezze e rallentamenti negli investimenti. La Regione Lombardia ha introdotto linee guida specifiche per facilitare la gestione di queste strutture, ma è necessaria una legislazione nazionale più chiara. Il 2024 è chiuso con quattro proposte di legge (Azione, Lega, Fratelli d’Italia e Pd) che chiedono di riconoscere il settore e standardizzare regole e tempistiche. L’ISTAT ha recentemente annunciato l’intenzione di assegnare un codice ATECO specifico ai data center e nel corso dell’anno, dovrebbe arrivare la prima legge nazionale legata a queste infrastrutture così strategiche per il Paese fornendo così maggiore certezza agli investitori e accelerando i processi autorizzativi.