Robeco traccia la visione per la transizione energetica e analizza lo scenario dell’energia nell’ambito riscaldamento, trasporti e IT.
In tutto il mondo assistiamo a uno spostamento d’interesse molto forte verso l’energia e la mobilità intelligente, ma la dicotomia tra il processo di decarbonizzazione e il settore energetico – tradizionalmente noto per dipendere principalmente dai combustibili fossili – è reale. Questo trend è influenzato da due driver dominanti: la crescita della popolazione mondiale e quella del PIL che porta a un aumento della domanda di energia e quindi anche della cosiddetta ‘fame di energia’.
La crescita della popolazione mondiale è guidata dalla regione Asia-Pacifico, e rappresenta una grande sfida. In questo contesto, il fatto che gli Stati Uniti sembrino intenzionati ad aderire all’accordo di Parigi è molto positivo. Inoltre, la Cina ha recentemente dichiarato di voler diventare carbon neutral entro il 2060. Questi ultimi sono certamente i due Paesi più importanti, la cui collaborazione è fondamentale a livello globale poiché rappresentano oltre il 40% delle emissioni globali di CO2.
Transizione energetica Robeco, e la CO2?
L’Europa è stata un importante promulgatore della riduzione delle emissioni di CO2, ma non ha la forza necessaria per portare avanti questo cambiamento da sola. Nel 2019, l’UE si è impegnata a raggiungere ‘l’impatto zero’ entro il 2050. La quota di energie rinnovabili nel mix energetico del 2020 è pari al 38- 40%, con un obiettivo del 65% entro il 2030. Le grandi economie giocano un ruolo chiave nella transizione energetica del mondo intero ma può essere utile anche focalizzarsi su alcuni settori economici. Alcuni di essi sono centrali per la transizione verso un modello di business più green.
Per iniziare ad appiattire la curva dei consumi energetici, è innanzitutto importante espandere l’elettrificazione dei settori del riscaldamento e dei trasporti. Allo stesso tempo, dobbiamo aumentare la quota di energie rinnovabili utilizzate nella produzione stessa di energia attraverso, principalmente, l’energia solare ed eolica. Per ridurre l’uso finale di energia, serve anche promuovere tutte le tecnologie disponibili per l’efficientamento energetico.
Efficientamento e transizione energetica Robeco
Allo stato attuale, il raggiungimento dello scenario di 1,5°C è altamente improbabile, ma è ragionevole presumere che entro il 2050 metà del consumo energetico globale sarà elettrico, con l’85% dell’elettricità prodotta da fonti rinnovabili. In Europa e in altri Paesi sviluppati vediamo già oggi che la nuova capacità produttiva netta nel settore dell’energia deriva quasi esclusivamente da rinnovabili – principalmente eolico e solare – e prevediamo che questa tendenza continui. Dell’85% della quota di elettricità prodotta da rinnovabili nel 2050, il 60% deriverà dall’energia solare ed eolica. In Italia il 37% dell’elettricità è già prodotta oggi da fonti rinnovabili, e potrebbe salire fino al 55% nel 2030.
Nel 2006-07 si diceva che il solare non sarebbe mai diventato economicamente sostenibile, ma oggi abbiamo dimostrato che i suoi costi di produzione, stoccaggio e integrazione alla rete sono stati drasticamente ridotti. Le tecnologie dell’energia solare ed eolica stanno diventando ogni anno più economiche, mentre il nucleare e il carbone più costosi. Pertanto, la tendenza verso la produzione di energia pulita ed economica è diventata irreversibile.
L’elettrificazione del settore dei trasporti in combinazione con un più alto mix di energie rinnovabili nella fornitura di elettricità riduce l’impronta di carbonio. Questo può essere ulteriormente ridotto al minimo attraverso una ‘produzione CO2 free’. L’industria automobilistica lo ha capito, quindi ora l’obiettivo è di essere completamente CO2 free, inclusa la produzione di auto e batterie.
Transizione energetica Robeco – idrogeno
Un altro tema è la produzione di ‘idrogeno verde’, dove l’elettrolisi (la separazione di acqua in idrogeno e ossigeno) è alimentata da energia rinnovabile. Da molti anni se ne parla, ma ora sta finalmente diventando più competitivo. Sostituirà l’‘idrogeno grigio’ nelle materie prime esistenti (raffinerie, acciaierie, produzione di fertilizzanti) e aiuterà a decarbonizzare le aree dei settori dei trasporti e dell’industria che finora sono state difficili da convertire (come mezzi pesanti, navi o nel tempo persino aerei).
Finora, ci siamo concentrati sul settore dei trasporti in quanto il suo consumo di energia è significativo. Tuttavia, nell’IT con la diffusione dei big data, il 5G, i data center e l’elaborazione dei dati attraverso l’intelligenza artificiale che stanno guadagnando uno slancio significativo, si prevede anche un forte aumento della domanda di energia.
Big data e le reti IT
I big data e le reti IT rappresentano il 10% della domanda totale di elettricità e nel nostro scenario questa cifra sarà più che raddoppiata in circa 10 anni. I data center consumano molta energia, non solo per l’elaborazione dei dati stessi, ma anche per il raffreddamento della struttura necessario per mantenere i server in funzione alla temperatura ottimale. Pertanto, in questo campo, le aziende che offrono soluzioni per il raffreddamento di server farm sono molto interessanti anche come idee di investimento.
In modo abbastanza incoraggiante, le società di data center si stanno sforzando di passare a una strategia di energia rinnovabile al 100%. Il che è d’aiuto nel dare luogo a un’immagine aziendale positiva, ma anche per motivi puramente economici. Per esempio, Google, uno dei più grandi acquirenti di elettricità al mondo, utilizza il 100% di energia rinnovabile dal 2017. Ciò aiuta a neutralizzare l’impronta di CO2 dei data center. In effetti, la fornitura di energie rinnovabili per Google ha indotto oltre 7 miliardi di dollari di nuovi investimenti di capitale.
Transizione energetica Robeco
Possiamo affermare che il futuro dell’energia è elettrico e smart, basato sulla produzione di energia rinnovabile, e comprensivo di tutte le tecnologie di efficienza energetica che aiutino a contenere i consumi degli utenti finali. Tra i cambiamenti di paradigma causati dalla Covid-19, i governi tendono sempre più a collegare i piani per la ripartenza con anche gli obiettivi di neutralità dai combustibili fossili.
Di conseguenza, stiamo osservando un forte sostegno strutturale per il tema della Smart Energy poiché i governi di tutto il mondo hanno iniziato a lanciare incentivi per la ripresa a vantaggio delle nostre aree di investimento. Ci aspettiamo quindi un forte slancio per le opportunità di investimento nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica lungo l’intera catena di valore, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2.