Paolo Fortuna, Managing Director di NFON Italia, ci spiega come la telefonia in cloud possa contribuire realmente a ridurre i costi energetici per le aziende.
Per comunicare con i colleghi utilizzi canali di comunicazione basati sul cloud? Se è così, stai facendo la tua parte per aiutare il pianeta.
La tecnologia in cloud ha cambiato completamente il nostro modo di vivere e di relazionarci con l’ambiente. A livello professionale, quasi tutti i settori sono stati completamente trasformati dalla tecnologia, che sta diventando sempre più sofisticata, soprattutto in termini di gestione dei dati, automazione dei processi e dei canali di comunicazione interni ed esterni. Secondo uno studio di Synergy Research Group, le aziende hanno dedicato 90 miliardi all’aggiornamento hardware e software dei propri data center e la spesa per i servizi di infrastruttura cloud è cresciuta del 35%, raggiungendo quasi i 130 miliardi. Questi dati evidenziano che l’investimento nell’infrastruttura dati è un punto cruciale per molte aziende e che la crescita del cloud storage è inarrestabile.
Nel settore delle comunicazioni aziendali, abbiamo visto come i canali di comunicazione cloud stiano contribuendo a ridurre il consumo energetico di alcune aziende. Ecco alcune ragioni del loro successo:
I server cloud fanno risparmiare energia e costi
Ai server locali sono imputabili gran parte dei costi di elettricità di un’azienda, in quanto responsabili di due principali voci di spesa: alimentazione e raffreddamento. La migrazione delle applicazioni nel cloud e la conseguente eliminazione dei server locali rappresenta quindi un primo passo per ridurre i costi aziendali. Passare dai server locali al cloud può far risparmiare fino a 12.000€, considerando che la vita media di un server è di sei anni.
Inoltre, la migrazione delle applicazioni nel cloud può portare a un risparmio energetico compreso tra il 68% e l’87%, dato che dimostra quanto possa essere vantaggiosa anche per il pianeta, se combinata con l’attitudine a coprire il fabbisogno energetico di questi data center con energie rinnovabili. Tra le applicazioni che possono essere migrate nel cloud, vale la pena sottolineare la redditività del centralino in cloud, che porta a una riduzione delle spese ricorrenti, dei costi di manutenzione e dei costi d’installazione stessi.
Incoraggiare un consumo più responsabile
Il PBX (centralino virtuale) può essere utilizzato quasi senza necessità di apparecchiature hardware, da qualsiasi dispositivo dotato di semplice connessione Internet, per una migliore esperienza utente. La digitalizzazione delle comunicazioni aziendali non solo riduce i costi di manutenzione del PBX, ma offre anche una flessibilità totale in termini di localizzazione geografica, oltre ad escludere la necessità di un investimento iniziale.
Degna di nota è anche la qualità della tecnologia IP che garantisce un centralino virtuale, accompagnata da un miglioramento della qualità del suono. Inoltre, essendo un sistema pay-per-use, si adatta alle esigenze dell’azienda, permettendo ad esempio di aumentare o ridurre il numero di utenti in base all’organizzazione del personale, nonché di aggiungere nuove funzionalità con costi scalabili e prevedibili su base mensile. Ciò significa che si spende solo per ciò che si utilizza, il che consente di mantenere abitudini di consumo responsabili e monitorate, che a lungo termine si traducono in un miglioramento dell’efficienza della spesa energetica dell’azienda.
Non tutte le aziende hanno ancora aderito al modello di consumo di energia rinnovabile, ma in ottica di allineamento alle linee guida stabilite dall’Accordo di Parigi per ridurre le emissioni di CO2, la diminuzione del consumo complessivo di elettricità è considerata una necessità imminente.
Dotarsi di un centralino virtuale che contribuisca a raggiungere questa efficienza energetica è quindi una decisione che pochi potranno mettere in discussione.