La COP28 ha portato alcuni risultati promettenti, tra cui l’impegno a triplicare la capacità delle fonti energetiche rinnovabili entro il 2030 e la prima richiesta di transizione dai combustibili fossili. Tuttavia, la tanto richiesta “eliminazione graduale” dei combustibili fossili è stata esplicitamente esclusa dall’accordo. Due terzi (67%) dei leader delle aziende europee concordano sul fatto che la conferenza accelererà la transizione energetica verde nel loro Paese. Tuttavia, nonostante questo sentimento positivo, rimangono alcuni dubbi: più di un leader su dieci (13%) afferma che la COP28 rallenterà effettivamente la transizione verso l’energia verde.
È quanto emerge da un’indagine Censuswide commissionata da BayWa r.e., che ha coinvolto oltre 2.500 decision makers in Germania, Regno Unito, Italia, Spagna e Francia.
Lo studio ha anche rilevato che il sentimento nei confronti della COP28 varia in tutta Europa. In Germania il 22% ritiene che la conferenza non avrà alcuna influenza significativa sulla transizione verde, mentre il 17% degli imprenditori francesi ritiene che rallenterà la transizione nel proprio Paese.
È necessaria maggiore responsabilità, condivisione e collaborazione
Sebbene l’efficacia della COP sia in discussione, i leader delle aziende europee concordano sul fatto che i politici sono i maggiori responsabili del successo della transizione energetica.
Secondo la ricerca, i governi nazionali (21%) sono i maggiori responsabili della transizione verde, mentre l’ulteriore responsabilità a livello europeo è ampiamente condivisa dalle organizzazioni regionali – come l’UE – (17%), nonché dalle imprese e dai cittadini (rispettivamente 16%).
Tuttavia, in Spagna, i leader delle aziende si definiscono i maggiori responsabili della transizione verde (21%), mentre quelli del Regno Unito indicano le organizzazioni regionali come i maggiori responsabili (20%), nonostante non facciano più parte dell’UE.
Matthias Taft, CEO di BayWa r.e.
E’ già passato un terzo del decennio considerato decisivo per la transizione energetica. La nostra ricerca mostra la grandezza della sfida che ancora ci attende per accelerare l’adozione delle fonti rinnovabili. La COP28 ha prodotto alcuni risultati promettenti, ma abbiamo bisogno di una maggiore collaborazione, soprattutto tra imprese e politici a livello nazionale e regionale, per vedere realizzato il potenziale.
L’eliminazione graduale dei combustibili fossili in cima all’agenda del 2024
Sebbene la ricerca indichi una serie di fattori da affrontare nel 2024, i leader delle aziende europee sono concordi nel ritenere che l’abbandono graduale dei combustibili fossili sia la questione più importante da affrontare quest’anno (22%), seguita dalla costruzione di più strutture di stoccaggio (scelta dal 21%). La COP28 si è conclusa con il primo invito ad abbandonare i combustibili fossili, ma la tanto richiesta “eliminazione graduale” è stata esplicitamente esclusa dall’accordo.
I tre principali fattori da affrontare nel 2024 per portare avanti la transizione energetica:
Europa | Germania | Regno Unito | Francia | Spagna | Italia |
Abbandono graduale dei combustibili fossili | Costruzione di strutture di stoccaggio | Abbandono graduale dei combustibili fossili | Regolamentazione e autorizzazione di nuovi progetti di energia rinnovabile | Costruire più centrali nucleari | Abbandono graduale dei combustibili fossili |
Costruzione di strutture di stoccaggio | Problemi di connessione alla rete | Regolamentazione e autorizzazione di nuovi progetti di energia rinnovabile | Costruzione di strutture di stoccaggio | Costruzione di strutture di stoccaggio | Barriere burocratiche |
Regolamentazione e autorizzazione di nuovi progetti di energia rinnovabile | Abbandono graduale dei combustibili fossili | Costruire più centrali nucleari | Costruire più centrali nucleari | Problemi nella catena di approvvigionamento | Regolamentazione e autorizzazione di nuovi progetti di energia rinnovabile |
Matthias Taft
Quando si parla di ciò che dobbiamo affrontare nel 2024 per far progredire la transizione energetica, l’eliminazione graduale dei combustibili fossili deve essere una priorità assoluta. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di una rete di approvvigionamento di energia rinnovabile più resiliente e di solide soluzioni di stoccaggio. Le imprese sono pronte alla transizione verde, ma la burocrazia e la scarsa disponibilità di energia verde le ostacolano. Queste problematiche, insieme al linguaggio troppo debole utilizzato da COP28, stanno lasciando più di una porta aperta all’industria dei combustibili fossili. Dobbiamo finalmente chiuderle.
Le aziende sono pronte, ma rimangono alcuni ostacoli
Le imprese europee sono pronte a contribuire alla transizione verso le energie rinnovabili: l’80% ha già una strategia per l’energia verde, ma quasi la metà (48%) delle imprese ha appena iniziato.
Nonostante questi progressi, esistono ancora ostacoli che impediscono alle imprese di raggiungere i loro obiettivi in materia di energia verde. Un quarto (26%) dei dirigenti d’azienda europei dichiara che la disponibilità di forniture e infrastrutture per l’energia verde è la principale barriera e cita gli ostacoli burocratici e i fattori di costo come seconda e terza sfida.
L’importanza della diffusione delle energie rinnovabili è condivisa dai leader aziendali di tutta Europa, ma ogni Paese si trova ad affrontare problemi specifici. In Francia la carenza di competenze è il principale ostacolo (27%), in Spagna la mancanza di impegno da parte del management e del personale (27%), mentre in Germania la sfida maggiore è rappresentata dalla mancanza di impegno da parte dei consumatori (28%).