Intervistiamo Andrea Rigamonti, Sales & Marketing Director di Officine Rigamonti, che ci parla del posizionamento e delle strategie globali del brand.
– Come si posiziona Officine Rigamonti, oggi, sul mercato italiano e globale?
Siamo presenti sul mercato da oltre 70 anni: ad oggi abbiamo raggiunto 62 paesi in 5 diversi continenti, offrendo soluzioni flessibili e innovative, capaci di rispondere alle esigenze in costante evoluzione dei propri clienti.
I nostri prodotti hanno un posizionamento high quality level con medium price. Siamo un attore importante nel settore della produzione dei riduttori di pressione e stiamo acquisendo quote nel settore riscaldamento classico; ci stiamo affacciando sul mercato del riscaldamento green (pompe di calore), che sarà la tendenza di mercato dei prossimi anni. L’obiettivo è di rafforzare e consolidare l’identità e la percezione tecnico/professionale del nostro brand. Non siamo un’azienda generalista o di largo consumo, ma fortemente orientata alla tecnicità ed alla ricerca di soluzioni per il nostro utente/cliente, questa pensiamo possa essere un’arma vincente in un periodo in cui la specializzazione è fortemente richiesta, percepita, ma poco proposta.
– Quali sono gli obiettivi di crescita per il medio periodo? Quali strategie adotterete per accelerare la crescita nel 2024?
Il 2024, anno che secondo la maggior parte degli operatori di mercato si presenta come un anno di stasi, sarà per noi un anno di consolidamento con forecast di lieve crescita. Stiamo puntando molto sullo sviluppo di componenti per i nuovi impianti a Pompa di Calore, che essendo il mercato del presente e del futuro, pensiamo possano essere un’importante leva di crescita. Alcuni di questi prodotti sono già stati inseriti in fase di start up, i cui risultati si vedranno dal 2025 a seguire.
– Quali soluzioni proponete per il mercato delle pompe di calore? Quali le peculiarità? Quali novità avete presentato a MCE 2024?
A MCE – Mostra Convegno Expocomfort abbiamo presentato PTT System (Plastic Tech Thermo), la nostra soluzione rivoluzionaria iron free per la distribuzione del fluido termovettore che elimina drasticamente la formazione di particelle ferrose negli impianti tradizionali. Realizzato interamente in tecnopolimeri e leghe di rame, che eliminano la formazione di ruggine e permettono di ottenere una maggiore efficienza energetica rispetto ai sistemi tradizionali, è anche altamente sostenibile: ogni sua parte in materiale plastico può essere infatti realizzata anche con un tecnopolimero green, garantendo così un basso impatto ambientale sia nella produzione sia nel successivo smaltimento.
La produzione di questo particolare tecnopolimero avviene con basse emissioni di CO2, ben il 70-75% rispetto ad un tecnopolimero standard, ed è bio al 99%. Rispetto ai tradizionali polimeri a base di petrolio non comporta un calo delle prestazioni ma, al contrario, permette di raggiungere una maggiore efficienza dal punto di vista energetico. É un prodotto innovativo anche nel nome, che abbiamo fatto generare all’Intelligenza Artificiale sulla base delle caratteristiche stesse del prodotto. Proprio la grande attenzione alla sostenibilità, lo studio di tecnologie all’avanguardia e la scelta di materiali che garantiscono un minor impatto ambientale hanno permesso a PTT System di essere tra i prodotti vincitori degli “MCE Excellence Awards – Efficiency&Innovation 4 Transition Goals”.
– Impiantistica e integrazione per solare termico, come sta evolvendo il mercato? Quali osservatori privilegiati quali considerazioni potete fare?
Il settore del solare termico sembra essere in una fase di declino. Secondo le nostre osservazioni, il mercato per questa tecnologia è relativamente stabile, ma sta gradualmente perdendo terreno a favore del fotovoltaico abbinato alle pompe di calore. Questa soluzione potrebbe essere meno conveniente dal punto di vista economico, ma offre sicuramente minori costi di manutenzione e maggiore flessibilità. Non è chiaro se questa tendenza sia limitata all’Italia e al Nord Europa; è probabile che in alcuni Paesi con climi più caldi, come l’Africa, la Spagna e la Grecia, la situazione sia diversa. Il solare termico ha conosciuto un periodo di grande espansione dagli anni 2000 fino al 2016.