L’Italia ha stanziato 3,64 miliardi di euro attraverso il PNRR per accelerare lo sviluppo dell’idrogeno come fonte energetica e avere un ruolo strategico nella rete europea delle rinnovabili, ma rimane distante da Germania e Francia che hanno destinato rispettivamente 9 e 7 miliardi di euro entro il 2030 a sostegno della propria strategia sull’idrogeno.
In occasione della Mostra Convegno “Fueling Tomorrow” dedicata alle nuove tendenze nel campo della trasformazione dei carburanti tradizionali e dei nuovi vettori energetici alternativi e sostenibili organizzata da BolognaFiere Water&Energy (società partecipata da BolognaFiere e Mirumir), H2IT – Associazione Italiana Idrogeno – ha presentato i progressi della filiera italiana dell’idrogeno che ha già avviato la realizzazione di più di 50 progetti di “Hydrogen Valley” localizzati su tutto il territorio nazionale.
L’idrogeno rappresenta una soluzione strategica non solo per la transizione energetica, ma anche per la crescita economica. Lo studio H2 Italy 2050 di Snam e TEHA prevede che entro il 2050 l’idrogeno potrebbe soddisfare fino al 25% dei consumi energetici nazionali, contribuendo a ridurre del 28% le emissioni di CO2 e creando fino a 540.000 posti di lavoro.
Cristina Maggi, Direttrice di H2IT
Siamo in un momento decisivo per lo sviluppo dell’idrogeno in Italia e in Europa. Con i progetti già avviati e i fondi stanziati dal PNRR, il nostro Paese ha l’opportunità di diventare un leader europeo nel settore dell’idrogeno, ma è necessario continuare a investire in innovazione e infrastrutture, garantire un quadro normativo chiaro e stabile. H2IT è parte del tavolo coordinato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per la stesura di una Strategia Nazionale Idrogeno, passaggio fondamentale per definire il ruolo dell’idrogeno nel sistema energetico italiano.
Il confronto con l’Europa e il mondo
A livello globale, la domanda di idrogeno continua a crescere, con il consumo mondiale che ha raggiunto i 95 milioni di tonnellate nel 2022 e previsioni che indicano una rapida espansione del mercato dell’idrogeno rinnovabile e low-carbon. Anche l’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi: entro il 2030, l’UE punta a produrre 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde e importarne altrettante da paesi terzi. In questo contesto, l’Italia si distingue come un hub strategico per la distribuzione dell’idrogeno grazie alla sua posizione geografica e alle infrastrutture, inclusa la pipeline SouthH2Corridor che collegherà l’Africa all’Europa, con l’Italia come snodo principale.
Francesco Basile, professore presso il Dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Bologna
L’idrogeno è un settore economico in fase di lancio e strutturazione che necessita di ricerca e innovazione per raggiungere la sostenibilità economica e aumentare quella ambientale. Le università a partire da quella di Bologna sono al centro di questo processo che è europeo, ed insieme alle aziende del territorio possono sviluppare hydrogen valley. Una delle opportunità più cristalline per una hydrogen valley è offerta dal territorio di Ravenna.
“Fueling tomorrow” riferimento per il mondo dell’energia
L’evento ha messo a fuoco le tecnologie e le soluzioni dedicate alle future stazioni di servizio, veri e propri hub che prevederanno la coesistenza di soluzioni energetiche diversificate. Nel corso dei diversi tavoli di lavoro e conferenze organizzati con aziende, esperti del settore, università e istituzioni, i “carburanti del futuro” come soluzioni energetiche che vedono l’abbinamento di carburanti tradizionali (resi più ecologici grazie a tecnologie di raffinazione innovative) con soluzioni come green gas, idrogeno, biometano, ricarica elettrica, GNL (Gas Naturale Liquefatto) e BioGNL. Numerose le associazioni che hanno collaborato alla creazione del programma dei convegni: Federchimica-Assogasiliquidi, Assopetroli-Assoenergia, Unem, H2IT, NGV Italy, ADACI. Importante il sostegno di Q8 e IP-Gruppo API (event partner) oltre a Enjoy come mobility partner.