Idrogeno: Venezia ponte tra Europa e Mediterraneo

L’idrogeno è una delle risorse chiave per la transizione energetica. L’Italia può ambire a ricoprire un ruolo importante nelle reti del prossimo futuro.

Idrogeno

Si è tenuto all’Hilton Molino Stucky a Venezia il Venice Hydrogen Forum, evento che ha coinvolto esperti internazionali in tema di idrogeno decarbonizzato. L’obiettivo è stato analizzare le prospettive di sviluppo di un’infrastruttura di distribuzione che possa collegare l’Europa e il Mediterraneo, passando per Venezia e il Veneto con benefici in termini di decarbonizzazione dell’economia, verso una maggiore sicurezza energetica per il continente.

L’idrogeno rimane infatti una delle risorse chiave per la transizione energetica. L’Italia, grazie alla sua posizione strategica di “cerniera” tra l’Europa e il Mediterraneo, che ha in Venezia uno dei suoi principali gateway, può ambire a ricoprire un ruolo importante nelle reti del prossimo futuro.

L’evento, organizzato da Green Hydrogen Organisation (GH2) e Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice Sustainability Foundation (VSF), con il supporto tra gli altri di Snam, Eni ed Edison (soci della Fondazione), si inserisce nelle attività di attrazione di investimenti e di promozione dello sviluppo tecnologico della VSF che, già lo scorso anno, aveva prodotto, in collaborazione con BCG, uno studio sul fabbisogno di idrogeno delle imprese venete.

Gabriele Lucchesi, Hydrogen director di Edison Next
L’idrogeno verde è un vettore chiave della transizione energetica e in quest’ambito Edison Next, mettendo in campo competenze, determinazione e innovazione, sta portando avanti con convinzione numerosi progetti lungo tutta la catena del valore sia a uso industriale sia per la mobilità, riuscendo a dare concretezza a soluzioni considerate ancora prospettiche. È una sfida impegnativa che, a 4 anni dal lancio della strategia per l’idrogeno, richiede ora un cambio di passo della politica industriale sia europea che nazionale, in termini di maggior flessibilità normativa e maggior sostegno anche alla domanda, per consentire la messa a terra dei primi progetti e l’effettivo avvio di un mercato emergente.

Piero Ercoli, Executive Director Decarbonization Unit di Snam
Il Venice H2 Forum è stato un momento importante per riflettere sullo stato dell’arte dello sviluppo del mercato dell’idrogeno e dell’impegno italiano, come sottolineato dal Ministro Pichetto Fratin nel suo intervento di apertura. Snam sta facendo numerosi passi avanti fatti in questo ambito, in particolare sul SoutH2Corridor, dall’ottenimento dello status di PCI agli accordi intergovernativi fino al MOU firmato di pochi giorni fa in Algeria. Il SoutH2 Corridor, iniziativa cross-border per trasportare l’idrogeno verde prodotto in Nord Africa fino in Baviera attraverso Italia e Austria, svolge un ruolo fondamentale nel percorso di decarbonizzazione, grazie alla collaborazione tra tre grandi operatori infrastrutturali europei, le istituzioni dei paesi coinvolti, quelle europee ed i paesi della sponda sud del Mediterranneo che hanno ribadito il loro impegno in tal senso. Tutto ciò rappresenta al meglio l’impegno di Snam nella realizzazione di iniziative concrete che abilitino il percorso di decarbonizzazione del Paese, impegno confermato anche nel primo Transition Plan presentato in questi giorni alla comunità finanziaria e a tutti i nostri stakeholder, che definisce una roadmap chiara e credibile per traguardare la neutralità carbonica al 2040 e il Net Zero al 2050.

I tavoli di discussione

Tra i tavoli organizzati nel corso della giornata si segnala un focus sulle possibili modalità di collaborazione tra Europa e Medio Oriente in merito ai progetti dedicati all’idrogeno, fondamentali per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione, nel corso del quale è intervenuto anche Francesco La Camera, Direttore Generale di International Renewable Energy Agency (IRENA).

In un’altra sessione di lavoro, Adair Turner, Membro della Camera dei Lord inglese e Chair della Energy Transition Commission e Martin Tengler di Bloomber New Energy Finance hanno indagato le “Ultime prospettive di mercato per l’idrogeno nel Mediterraneo: quanto è realistico l’obiettivo europeo di dieci milioni di tonnellate di importazioni?”.

La transizione da progetti concettuali sull’idrogeno alla realizzazione su larga scala dipende dalla garanzia di investimenti consistenti. A questo tema è stato dedicato il tavolo intitolato “Finanziare la catena del valore dell’idrogeno: Strategie e soluzioni”.

Nel corso della giornata si sono susseguiti focus sul ruolo dell’idrogeno nel conseguimento di una maggiore sicurezza energetica europea e sulle opportunità offerte dalla collaborazione con Paesi nordafricani quali il Marocco, l’Algeria, la Tunisia e l’Egitto.

Nel pomeriggio si è tenuto un focus su Venezia con il panel organizzato da VSF e intitolato “H2 in Venice for Regional Value Creation”. Durante il confronto si è esplorato il ruolo del capoluogo lagunare nello sviluppo della catena del valore legata al vettore energetico in chiave di rilancio economico ed industriale di Venezia e del Veneto.