RAEE: nuove regole Salva Infrazioni, vantaggi e rischi

Le disposizioni contenute nel decreto mirano ad aumentare i volumi di raccolta tramite la comunicazione alle persone e una semplificazione dei requisiti RAEE.

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In un’epoca in cui la sostenibilità ambientale è un’urgenza all’ordine del giorno, il decreto Salva Infrazioni (legge 166/2024) si pone come un tentativo audace di sanare le mancanze dell’Italia nella gestione dei rifiuti elettronici. Le disposizioni contenute nel decreto mirano ad aumentare i volumi di raccolta di questi rifiuti attraverso due ambiti principali: la comunicazione alle persone e una semplificazione dei requisiti per la gestione RAEE nei punti di raccolta della distribuzione.

La carenza nella raccolta dei RAEE rappresenta il principale motivo alla base del provvedimento europeo, ma è solo una parte del problema. Si stima che i rifiuti conferiti delle persone presso i Centri di Raccolta comunali e i punti Retail siano almeno il doppio di quelli che vengono poi affidati al Centro di Coordinamento RAEE per il corretto recupero e smaltimento. Nel rapporto inviato il 30 agosto 2024 al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il CDC RAEE evidenzia che ingenti flussi di rifiuti, pur essendo intercettati dai sistemi di raccolta, “spariscono” a causa di codifiche scorrette, venendo avviati a filiere che sfuggono al conteggio del recupero. Al contrario, se tutti i rifiuti conferiti venissero gestiti secondo i canali ufficiali, saremmo molto più vicini al target europeo.

Obblighi e incentivi

Le nuove misure Salva Infrazioni (art. 14 bis del d.l.) impongono ai consorzi di investire almeno il 3% dei loro ricavi in programmi di comunicazione e sensibilizzazione sulla raccolta RAEE e sui benefici ambientali ed economici ad essa correlati. Inoltre, i retailer sono obbligati a informare i consumatori sulla gratuità del ritiro RAEE. Le nuove regole semplificano anche la gestione della raccolta nei punti di distribuzione per i retailer che iscrivono i propri depositi temporanei al CDC RAEE e segnalano i volumi ritirati.

L’obiettivo del Salva Infrazioni è di incentivare una maggiore adesione al sistema da parte dei retailer, finora frenati da diversi fattori. Secondo le dichiarazioni del 2023, solo 10.000 dei circa 200.000 retailer obbligati hanno intercettato i RAEE. Per aumentare il livello di intercettazione delle raccolte comunali, è fondamentale offrire alle persone soluzioni più comode rispetto alle piazzole comunali, spesso difficili da raggiungere.

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Capacità di Assorbimento e Criticità

Le filiere di riciclo dei RAEE, coordinate dal Centro di Coordinamento, possono assorbire flussi maggiori di quelli attuali, con il 97% dei ritiri effettuati puntualmente. Tuttavia, un importante punto di criticità delle nuove regole è l’emersione di tutti i rifiuti conferiti e raccolti. Esentare da vincoli di tracciabilità gli operatori che trasportano i RAEE da casa dei consumatori potrebbe favorire deviazioni illecite. La semplificazione, pur supportando i retailer spaventati dalle responsabilità penali legate alla gestione burocratica, aumenta potenzialmente il profilo di rischio. Infatti, i punti retail sono responsabili in tutti i casi in cui i trasportatori decidano di conferire i loro carichi di RAEE a punti di ricezione non legittimi: un comportamento che configura un reato penale, ricadendo anche sul retailer.

La semplificazione si rivelerà vantaggiosa solo se si presta attenzione nella scelta dei partner per la gestione dei RAEE. È cruciale moltiplicare i controlli su tutte le filiere e imporre standard di qualità e vincoli di tracciabilità anche alle aziende che operano al di fuori dei sistemi dei produttori. Solo in questo modo si potrà garantire che le azioni volte ad incrementare la raccolta contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi europei, assicurando legalità e pari opportunità nel settore, insieme ai benefici ambientali e di economia circolare, veri obiettivi del sistema RAEE.

a cura di Giuliano Maddalena, AD di SAFE