The Green Evolution, Vaillant studia le abitudini degli italiani

The Green Evolution, Vaillant studia le abitudini degli italiani

Vaillant Italia esamina il rapporto tra italiani e sostenibilità, con l’obiettivo di portare alla luce le diverse sensibilità e rafforzare l’impegno nella salvaguardia del Pianeta. La costante attenzione ambientale Vaillant è parte fondamentale della strategia del brand e che si concretizza in una serie di attività che danno vita a The Green Evolution.

I nuovi dati, emersi da un approfondimento deI III Osservatorio sugli stili di vita sostenibile, promosso da Lifegate e curato da Eumetra Monterosa, evidenziano come in un periodo come quello attuale, caratterizzato da un quadro internazionale particolarmente instabile, gli italiani ritengano di primaria rilevanza temi di natura ambientale come l’allarme smog nelle grandi città e il fenomeno dei cambiamenti climatici. Argomenti questi che preoccupano più dei rischi legati al terrorismo fondamentalista e delle conseguenze degli intensi flussi migratori.

Sono questi due infatti, rispettivamente con il 79% e il 72%, i problemi che più preoccupano gli italiani. Più del terrorismo, che si ferma al 63% o dei fenomeni migratori, che si attestano al 51%. Questa preoccupazione è assolutamente trasversale tra gli abitanti dello Stivale, ritrovandosi in maniera piuttosto omogenea sia dal punto di vista geografico che da quello anagrafico, con una prevalenza però delle donne (76%) sugli uomini (68%) per quanto riguarda nello specifico i cambiamenti climatici.

The Green Evolution, Vaillant studia le abitudini degli italiani

Per contrastare questi fenomeni, gli italiani ritengono sia necessario investire nelle fonti energetiche rinnovabili (90%) e nel potenziamento dei mezzi pubblici (89%), con la prima soluzione che raccoglie praticamente un plebiscito nel nordest (98%) e nella fascia di età 55-64 anni (99%), e vede un leggero calo di gradimento solo nelle regioni centrali, dove raccoglie comunque un 76% di preferenze.

Andando a indagare il rapporto tra gli italiani e i problemi ambientali in ambito urbano emerge un quadro più variegato. Tra le soluzioni che i nostri connazionali ritengono più adeguate spicca la raccolta differenziata dei rifiuti speciali nelle isole ecologiche (81%), la sostituzione dei sistemi di illuminazione pubblici esistenti con sistemi a led di ultima generazione (78%) e la riqualificazione energetica di edifici e passaggio all’utilizzo di energia rinnovabile (62%).

Su questi temi si evidenzia una particolare sensibilità del nordest, che è primo sulla raccolta differenzia dei rifiuti speciali (86%), sul tema illuminazione (83%) e sull’efficientamento energetico degli edifici (67%), con quest’ultimo argomento che vede il centro (63%) e il sud (62%) più attenti del nordovest (58%).

Si conferma invece il particolare attaccamento degli italiani all’utilizzo della propria vettura per spostarsi, che si riflette sul consenso degli italiani rispetto all’istituzione di aree a traffico limitato a pagamento. In questo caso a essere d’accordo è solo il 45% degli intervistati, con una prevalenza degli uomini (49%) sulle donne (40%). Il virtuoso, almeno nelle intenzioni, nordest è il fanalino di coda di questa classifica (38%), preceduto dal sud (43%), dal nordovest (47%) e dal centro (51%).
Scendendo nel dettaglio ed entrando nelle case degli italiani, si scopre che i pilastri sui quali si basano le buone abitudini sostenibili sono due: la raccolta differenziata (71%) e l’utilizzo di elettrodomestici a basso consumo energetico (53%).

Quest’ultimo ambito vede nuovamente il nordest capofila (58%), seguito da nordovest e centro (57%), mentre il sud risulta più staccato (43%).

Gli elettrodomestici “green” rappresentano poi, insieme alle lampade a led, gli oggetti di casa per i quali gli italiani si dichiarano disposti a spendere di più pur di essere ecosostenibili, rispettivamente con il 76% e l’80% delle preferenze.

Gli uomini in questo caso si dimostrano più attenti delle donne (83% contro 70%), il nordest si conferma campione della sensibilità (84%) mentre è il centro, con il 67%, a segnare il passo.

Rimane invece limitata a circa un italiano su tre (31%) la percentuali degli italiani disposti a spendere di più per acquistare energia prodotta da fonti rinnovabili, con un crollo della disponibilità nelle fasce di età sopra i 45 anni e solamente il centro a porsi sopra la media nazionale (41%). Ciononostante gli italiani riconoscono le aziende del settore energetico tra quelle più virtuose in tema ambientale (44%), seconde solo alle imprese che producono elettrodomestici (45%).

Queste ultime sono più apprezzate dalle donne (49%) che dagli uomini (41%), forse perché su di loro ricadono ancora oggi i maggiori carichi di lavoro in casa, con conseguente maggiore dimestichezza con gli elettrodomestici. La percentuale più alta di “fan” delle aziende che operano in questo settore si registra al sud (49%) con le altre aree del Paese praticamente allineate con la media nazionale.