Stando a una importante ricerca i coltivatori europei potrebbero eliminare quasi 200 milioni di tonnellate di CO2 dall’atmosfera grazie all’agricoltura conservativa.
La presentazione del rapporto Conservation Agriculture: Making Climate Change Mitigation and Adaptation Real in Europe è stata effettuata presso la Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale del Parlamento Europeo
Professor Gottlieb Basch, co-autore della ricerca
Il potenziale dell’Agricoltura Conservativa (AC) è enorme. Quattro ettari convertiti all’agricoltura conservativa annullano le emissioni annue medie di un cittadino europeo. Al momento, non esistono soluzioni altrettanto valide.
…Le previsioni attuali sulle emissioni di anidride carbonica e sulla riduzione di queste mostrano come l’Europa sia ben lontana dal rispettare gli impegni presi con l’Accordo di Parigi, ma l’AC potrebbe riportarci sulla retta via.
…L’uscita di Trump dall’Accordo di Parigi rende ancora più importante l’impegno dell’UE nei confronti dell’ambiente. Abbiamo questa enorme opportunità di ridurre di 189 milioni di tonnellate l’anidride carbonica nell’atmosfera rendendo l’agricoltura ancora più sostenibile. Cosa stiamo aspettando?
La relazione, un’analisi approfondita dei terreni europei potenzialmente convertibili all’agricoltura conservativa, mostra come il cambiamento eliminerebbe dall’atmosfera le emissioni equivalenti a oltre un quinto dell’impegno totale alle riduzioni di emissioni dai settori non soggetti a ETS entro il 2030 secondo l’accordo di Parigi. In particolare l’Italia potrebbe ridurre di 10.930.966 di tonnellate le emissioni entro il 2030 (-33% rispetto all’attuale).
Rodolfo Santilocchi, Professore Ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee presso Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali Università Politecnica delle Marche e uno tra i fondatori di AIGACoS (Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo).
Con l’avvento dell’agricoltura moderna nell’ultimo secolo i problemi che riguardano i suoli agricoli, con particolare riferimento a quelli collinari, sono aumentati in modo esponenziale, comportando l’aumento di fenomeni franosi e la diminuzione di fertilità. L’agricoltura conservativa rappresenta il sistema di produzione agricola maggiormente sostenibile del comparto e le esperienze ormai consolidate in almeno 35 anni di attività hanno dimostrato che una delle poche possibilità di scelta per gli agricoltori di questi areali in grado di conciliare gli aspetti agronomici con quelli economici ed ambientali riguarda proprio l’applicazione delle tecniche previste nell’agricoltura conservativa.
La relazione analizza il potenziale del sequestro di anidride carbonica ottenibile grazie all’agricoltura conservativa a lavorazione zero e la manutenzione dei campi, due degli elementi chiave di questa pratica, insieme alla rotazione delle colture. Il report analizza ogni Paese dell’Unione Europea e quattro diverse regioni biogeografiche.
Nella recente presentazione alla consultazione della Politica Agricola Comune, ECAF ha richiesto alla Commissione Europea di riconoscere l’Agricoltura Conservativa e i suoi tre pilastri come equivalente di “rinverdimento”, al fine di favorirne l’utilizzo.