Anev (Associazione nazionale energia dal vento) ed Ewea (European wind energy association) riassumono la situazione attuale per quanto riguarda il settore dell’energia eolica in Europa.
Per farlo è stato pubblicato il documento “L’eolico in pillole”, un strumento che inquadra lo stato delle cose e sottolinea come lo sfruttamento del vento possa rappresentare un’opportunità economica e ambientale per tutti i Paesi UE.
La sintesi riporta dati particolarmente interessanti, che non lasciano spazio a dubbi. Nel 2010, l’eolico europeo ha prodotto energia per il 27,4% del mercato globale, contribuendo per 32 miliardi di Euro all’economia del continente. Dal 2007 al 2010 questo settore ha incrementato il proprio contributo al PIL del 33%, esportando oltre 5 miliardi di Euro di energia, tra prodotti e servizi, nel solo 2010.
Le stime Anev/Ewea non si fermano qui e confermano quanto ci si attendeva. Attualmente l’energia eolica sta diventando competitiva sul mercato e in parità con quanto prodotto tramite fonti fossili. Naturalmente, al di là dei costi, l’adozione di questa fonte energetica consente di ridurre le emissioni nocive di CO2. In prospettiva, entro il 2020 si prevede che i costi dei combustibili fossili evitati supereranno i 25 miliardi di Euro. Di fatto questa fonte rinnovabile sta già contribuendo alla riduzione dei prezzi all’ingrosso dell’elettricità, come sottolineato da Moody e dalle finanziarie UBS.