In Norvegia è allo studio una nuova soluzione per lo stoccaggio energetico sottomarino. I ricercatori stanno lavorando a una possibile soluzione che consentirebbe di immagazzinare energia tramite specifici dispositivi ancorati sul fondale marino.
Si tratta di sistemi che potrebbero diventare efficaci per preservare l’energia prodotta in disavanzo.
La ricarica di energia avviene pompando acqua verso un serbatoio, nel passaggio, l’acqua alimenta una turbina, utilizzata per generare energia. Il serbatoio e la turbina saranno posti a profondità comprese tra i 400 e gli 800 metri, consentendo alla valvola integrata di aprirsi per far entrare acqua ad elevata pressione, per catturare l’energia derivante dal moto del fluido.
In pratica, questa piattaforma potrebbe funzionare per il recupero dell’energia, anche in presenza di sistemi eolici offshore e consentirebbe di rendere più lineare la produzione di questi sistemi rinnovabili, ad oggi soggetti all’effettiva presenza di vento.