Terna ha rilasciato i dati relativi alla produzione energetica per il mese di giugno, mettendo in evidenza un apporto del 50,2% da parte degli impianti che sfruttano fonti rinnovabili.
La domanda di elettricità coperta è del 44,3%. Si tratta di risultati importanti, che sanciscono un trend avviato da diverso tempo e in positivo dall’inizio dell’anno.
In generale, in 12 mesi, la quota delle rinnovabili è salita dal 38,2% al 50,2%, a fronte di un calo dei consumi del 6,2%. Il comparto fotovoltaico sale del 15,2%, l’eolico del 31,4%, l’idroelettrico del 37,9%, mentre cala del 4,1% il settore termoelettrico.
Nel complesso tutte le fonti ecosostenibili costituiscono il 41% della produzione nazionale con un incremento del 9,6% rispetto al 2012.
Come sottolinea Andrea Boraschi, responsabile dalla campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia: “L’evoluzione è chiarissima. Avanzano le fonti rinnovabili e arretrano le fossili. Viene da chiedersi se la politica ne sia al corrente, mentre la generazione di energia pulita, che fa risparmiare sull’import di fonti fossili, crea lavoro e azzera le emissioni inquinanti, è oramai in grado di dare un contributo essenziale al fabbisogno del Paese, da più parti giungono segnali inquietanti, di fondi a pioggia per premiare produzioni vecchie e inefficienti, sempre più incapaci di tenere il mercato. Abbiamo l’occasione storica di lasciarci alle spalle le fonti più sporche e inquinanti, a partire dal carbone che appare economicamente conveniente solo perché il sistema ETS (Emission Trading Scheme), in Europa, continua a non funzionare. Già oggi le rinnovabili fanno risparmiare al Paese 8-10 miliardi di mancate importazioni fossili”.