L’inizio dell’anno comporta una serie di analisi e di considerazioni, tra le società che si occupano di valutare l’andamento dei mercati e dei differenti segmenti relativi e beni e servizi, IHS è tra le più attive. Per gli Stati Uniti, gli analisti prevedono una forte crescita per quanto riguarda gli impianti per l’accumulo di energia nel periodo 2012 – 2017.
Partendo dai 340 MW installati nel 2013, si dovrebbe arrivare ai 6 GW nel 2017, questo grazie alla disponibilità di specifici incentivi statali, pensati per ridurre il costo iniziale dei sistemi di accumulo.
L’accelerazione al comparto verrà impressa anche dall’introduzione di obiettivi in materia di appalti per lo stoccaggio dell’energia, mentre le modifiche ai regolamenti della rete elettrica e dei sistemi “grid-connected” creeranno nuove opportunità di business.
Il rapporto IHS (The grid-connected energy storage market is set to explode, reaching a total of over 40 GW of installations by 2022) evidenzia una crescita verticale entro il 2022, con più di 40 GW di sistemi di stoccaggio energetico per differenti impieghi.
Oltre agli USA, anche Germania e Giappone vedranno una larga diffusione dei sistemi di storage, spinti dalla crescente domanda energetica e dai vantaggi derivanti dall’autoconsumo.
Nel complesso, la più ampia diffusione di apparati e strutture per l’energy storage consentirà di equilibrare l’offerta delle rinnovabili nel quadro mondiale e di garantire un’offerta costante anche negli scenari più complessi.
Per quanto riguarda le tecnologie adottate per gli accumulatori, il 64% degli impianti previsti entro il 2017 sfrutterà batterie agli ioni di litio, anche se numerose tecnologie per lo stoccaggio sono disponibili. Tra queste, sistemi a base di sodio di zolfo, sodio cloruro di nichel e piattaforme con accumulatori a volano, batterie di flusso e sistemi ad aria compressa.