Intervenire sull’illuminazione in ambito domestico è un ottimo sistema per ridurre il peso della bolletta energetica. Diamo uno sguardo a pregi e difetti delle principali soluzioni attualmente disponibili.
I costi dell’energia consumata da una lampada a incandescenza sono diverse volte maggiori rispetto al costo di acquisto della lampadina e, grazie anche alle normative entrate in vigore da qualche anno, il passaggio verso sistemi di illuminazione a basso consumo è pienamente in atto. Le tre categorie principali di prodotti per sostituire direttamente le tradizionali lampadine sono le lampadine a incandescenza migliorate di classe C e B (con capsule alogene integrate), le lampade CFL (Compact Fluorescent Lights) e LED (Light Emitting Diode).
Le lampadine alogene tradizionali infatti non rispondono più ai requisiti di efficienza stabiliti dalla normative, ma sono comunque disponibili da tempo altre tipi di lampade alogene per uso domestico contenenti gas xenon, che consumano circa il 20-25% di energia in meno rispetto alle tradizionali lampadine a incandescenza. Una lampada fluorescente compatta di classe A, invece, ha bisogno di circa un terzo dell’elettricità, o anche meno, che occorre a una lampadina a incandescenza migliorata di di classe C. Le due categorie di fonti di illuminazione a risparmio energetico più interessanti per le loro prestazioni sono però le lampade CFL e i LED.