Laboratori pH TÜV Italia: tutelare le api per salvare la biodiversità

Il ruolo delle api non si limita alla produzione di miele e prodotti derivati: funge anche da fondamentale indicatore per la salute dell’ambiente.

Laboratori pH TÜV Italia

L’importanza del ruolo delle api appare sempre più chiaro anche ai consumatori. Il ruolo di questi piccoli, operosi insetti, non si limita alla già importante produzione di miele e di prodotti derivati, ma funge anche da fondamentale indicatore per la salute dell’ambiente. Il mercato dell’apicoltura è globalmente in crescita: l’UE è il secondo produttore mondiale e l’Italia ha prodotto nel 2020, secondo il report diffuso da Banca Dati Apistica Nazionale circa 18,5 tonnellate di miele. I laboratori pH di TÜV Italia, per garantire diversi standard di sicurezza e qualità, eseguono diverse tipologie di test su prodotti di miele o a base di miele, cere d’api, derivati e trasformati da apicolture, anche sulla base di esigenze specifiche concordate con i clienti.

Il tema della salvaguardia ambientale è sempre più rilevante. Tra i cittadini italiani e tra quelli facenti parte dell’Unione Europea i temi della sostenibilità e dell’ambiente stanno scalando sempre più velocemente posizioni tra le loro priorità. Sta emergendo, infatti, una sempre maggiore attenzione verso la protezione della natura che diventa una questione essenziale per iniziare ad affrontare l’ampio argomento dei cambiamenti climatici. Parallelamente, sta aumentando la consapevolezza dell’importanza della tutela della biodiversità. L’indagine Eurobarometro, infatti, ha rivelato che la familiarità con l’argomento sta generalmente aumentando: oltre il 70% degli Europei ne hanno infatti sentito parlare.

Il ruolo delle api

Su questo tema le api svolgono un ruolo fondamentale, in quanto esse rappresentano chiari indicatori di ecosistemi agricoli sani. Tra la classe degli impollinatori le api rappresentano la specie più importante ed efficiente e senza di loro sarebbe a rischio il 70% delle varietà agricole che finiscono sulle tavole ogni giorno. Nonostante la loro evidente importanza, le api sono esposte a sempre maggiori pericoli, che potrebbero addirittura condurle all’estinzione. Tra le principali cause, vi sono le modifiche di destinazione del suolo, l’impiego di pesticidi, i sistemi agricoli monocolturali e i cambiamenti climatici, che possono interferire con le stagioni di fioritura. La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) incoraggia l’adozione di metodi di produzione agricola a favore degli ecosistemi, come la Gestione Integrata dei Parassiti, che tende a minimizzare l’utilizzo di prodotti chimici per aumentare la produzione in modo sostenibile. 

I laboratori pH di TÜV Italia e gruppo TÜV SÜD

TÜV Italia e il Gruppo TÜV SÜD sono partner di tutti gli operatori della filiera agroalimentare, grazie all’attività del network internazionale dei loro laboratori, in Italia rappresentato da pH.

I laboratori pH, vicino a Firenze, svolgono attività di testing in due laboratori distinti: uno per il settore food/food contact e l’altro per il settore ambiente. Nel settore specifico del miele e dei prodotti derivati da apicoltura, i laboratori pH eseguono test sugli animali, sui prodotti finiti e anche sull’ambiente. Nel dettaglio vengono eseguite analisi su prodotti di miele o a base di miele, cere d’api, derivati e trasformati da apicolture: farmaci veterinari, contaminanti ambientali, pesticidi, analisi microbiologiche, analisi chimico-fisiche, analisi organolettiche, analisi melissopalinologiche e analisi nutrizionale. 

Laboratori pH TÜV Italia

Gianluca Licenziato, Sales Manager dei Laboratori pH
Le api non producono solo miele, esse giocano un ruolo essenziale negli ecosistemi terrestri: oltre un terzo di quello che mangiamo è strettamente connesso alla loro opera di impollinazione. Le conseguenze di una loro possibile scomparsa sarebbero devastanti su tutta la produzione agricola. Purtroppo, siamo già di fronte a un declino della presenza delle api, le cui cause sono attribuibili all’inquinamento e all’eccessivo utilizzo di pesticidi. A questo si aggiunge il cambiamento climatico, i cui effetti le rende più vulnerabili. Per invertire questo trend siamo chiamati tutti noi a fare nuove scelte, come consumatori, come cittadini e come gruppi sociali.

Per questo come laboratorio siamo impegnati a sviluppare test in questo ambito, per ricercare le principali sostanze inquinanti che minacciano la sopravvivenza delle api (residui di fitofarmaci, metalli pesanti, inquinanti organici, neocotinoidi) su miele, sulla cera, e sulle api stesse. Conoscere le cause e le dinamiche di contaminazione, monitorarle costantemente, e mettere in pratica sistemi sostenibili di produzione agricola e proteggere la biodiversità consentirà alle nuove generazioni di beneficiare di questo perfetto meccanismo naturale.

I dati del miele italiano ed europeo

Dai dati provvisori della BDN aggiornati al 31 dicembre 2020, da confermare con la conclusione del censimento ufficiale, emerge che sono 68.684 gli apicoltori in Italia di cui 47.957 produce per autoconsumo (69,8%) e 20.727 sono apicoltori con partita iva che producono per il mercato (30,2%). L’apicoltura vive un momento di forte attenzione mediatica, sia per l’importanza del ruolo dell’ape nell’ecosistema sia per le crescenti minacce alla sua sopravvivenza. Ogni anno sempre più persone si avvicinano all’apicoltura amatoriale attratte dal fascino delle api e da un’attività a contatto con la natura, che per molti resta soltanto un hobby ma che per altri può diventare una professione.

Nel 2020, secondo i dati sui consumi di fonte ISMEA risultano commercializzate sul mercato nazionale circa 16.248 tonnellate di miele per un valore che sfiora i 159 milioni di euro, con una dinamica su base annua particolarmente positiva, sia in volume (+14,6%), sia in valore (+16,3%), in netta controtendenza con l’andamento registrato nel 2019 (quantità, -3%; valore, -3%).

La Grande Distribuzione Organizzata (GDO) rappresenta il principale canale di commercializzazione di miele in Italia, con i Super che svolgono un ruolo primario coprendo il 43% del totale vendite in valore, seguiti dagli Iper con il 25% e dai Discount con il 19%.

La produzione mondiale del miele, fotografata dalla FAO, come detto, vede l’Unione Europea come secondo produttore mondiale dopo la Cina, in costante aumento dal 2016, sia per quantità sia per la share mondiale, passando da 230 mila tonnellate del 2016 alle 543 mila del 2018 e dal 11% al 14% della percentuale.