Si accendono i riscaldamenti in Italia. Dal 15 ottobre è iniziata ufficialmente la stagione “fredda” sul territorio italiano, ovvero la possibilità di attivare i sistemi di riscaldamento, rispettando orari e normative locali.
I dati raccolti dall’Osservatorio Tariffe Segugio.it confermano un calo del prezzo della materia prima gas naturale ed una crescente competitività delle tariffe a prezzo bloccato, oggi in grado di garantire un costo del gas analogo alle offerte indicizzate. Per i consumatori, quindi, è il momento giusto per scegliere una nuova tariffa e – volendo – anche per bloccare il prezzo del gas.
Quando e dove si possono accendere i riscaldamenti
L’arrivo dei primi freddi dà il via alla stagione dei riscaldamenti, che possono essere accesi dal 15 ottobre nella zona climatica E: con oltre 4.000 comuni, è la più popolosa delle sei zone in cui è suddiviso il territorio italiano. Dal 1° novembre è toccato alla Zona D e poi, dal 15 novembre, sarà la volta della Zona C. Dal 1° dicembre anche le zone più “calde” in Italia, la A e la B, potranno accendere i riscaldamenti. La Zona F, che comprende le aree montane, invece, non ha limiti di date.
Spesa stabile rispetto al 2023: IVA non più agevolata, ma prezzo gas in calo anno su anno del -22% sul terzo trimestre e – 14% su ottobre
L’Osservatorio Segugio.it ha preso in esame i profili di consumo di chi ha un sistema di riscaldamento autonomo, maggiormente impattati da consumi e bolletta.
Per una famiglia con consumo di 2.000 Smc/anno e per una coppia da 1.200 Smc/anno, i primi dati del quarto trimestre 2024 registrano una lieve flessione della spesa attesa (-1%) mentre per un utente Single con consumo annuo di 1.000 Smc, la spesa è stabile rispetto allo stesso periodo del 2023.
Nel confronto con lo scorso anno, spacchettando le voci di costo si evidenzia come non sia più presente l’IVA agevolata al 5%, introdotta dal decreto Taglia-bollette nel 2022, e poi terminata a inizio 2024. L’IVA è tornata al 10% per i consumi fino a 480 Smc, e al 22% oltre questa soglia e sui costi fissi.
In compenso, il costo della materia prima per il riscaldamento risulta in riduzione nel confronto con il 2023. Analizzando il costo medio del gas per il terzo trimestre 2024, infatti, si nota un calo del -22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (da 0,648 €/Smc a 0,528 €/Smc). Questo calo è confermato anche dai dati parziali di ottobre 2024, con il prezzo gas diminuito del -14% rispetto al PSV dello stesso mese del 2023.
Le tariffe fisse sono più competitive: il prezzo bloccato è -34% rispetto al 2023
Il grafico mostra come il mercato oggi metta a disposizione dei consumatori la possibilità di accedere a tariffe gas a prezzo bloccato molto più competitive, con differenze minime in termini di costo rispetto alle tariffe indicizzate. La migliore tariffa a prezzo bloccato di settembre 2024 ha un costo della materia prima nettamente inferiore rispetto a settembre 2023: -34%.
Anche a ottobre 2024, confrontando le offerte gas per la casa si nota come sia possibile bloccare il costo del gas per 12 mesi a un prezzo in linea con quello dell’indice di mercato PSV. Questo permette di evitare oscillazioni e aumenti imprevisti, senza però rinunciare alla convenienza.
Paolo Benazzi, Utilities Managing Director di Segugio.it
Per un lungo periodo le offerte a prezzo fisso permettevano di bloccare il costo della materia, si, ma di bloccare a valori più alti rispetto all’indice su cui si basano le offerte variabili. Questo poneva il consumatore di fronte a una scelta: un prezzo sicuro per 12 mesi ma meno aggressivo nell’immediato, oppure il costo più basso possibile senza certezze per i prossimi mesi? Oggi, questo dualismo tra fisso e variabile risulta meno netto, con le offerte a prezzo bloccato che permettono non solo di fissare il prezzo, ma di fissarlo a valori anche molto competitivi.