assoRinnovabili critica la nuova disciplina degli sbilanciamenti

Secondo assoRinnovabili la nuova disciplina degli sbilanciamenti è ancora una volta gravemente penalizzante per i produttori di energia da FRNP.

Di fatto, l’Autorità ha eliminato le franchigie, un elemento fondamentale della sentenza del Consiglio di Stato che, annullando la precedente disciplina, ha stabilito che la previsione di energia immessa in rete dalle Fonti Rinnovabili Non Programmabili (FRNP), nemmeno utilizzando le migliori tecnologie disponibili, può raggiungere il livello di precisione delle fonti programmabili come invece vorrebbe l’Autorità.

La nuova disciplina sugli sbilanciamenti penalizza anche gli operatori che si sono adeguati alle deliberazioni precedenti, ponendo a loro carico anche le conseguenze pregiudizievoli derivanti dall’annullamento delle vecchie normative.
assoRinnovabili critica pesantemente questa decisione, che disattente completamente la proposta di carattere industriale, seria, rispettosa delle sentenze amministrative e coerente con il principio di maggiore responsabilizzazione dei produttori di energia da FRNP e della necessità di una loro più consistente partecipazione al mercato. In quest’ottica erano state suggerite: delle franchigie differenziate per fonte, all’interno delle quali l’onere non grava sugli operatori, la valorizzazione degli sbilanciamenti secondo la previgente deliberazione 281/2012, la possibilità di aggregazione e relativa franchigia pari alla media ponderata tra singole franchigie, ed infine un adeguato periodo transitorio.

“L’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico – spiega Agostino Re Rebaudengo, Presidente dell’Associazione – introduce, per il calcolo del corrispettivo di sbilanciamento, una serie di variabili che non sono né prevedibili né controllabili dagli operatori: l’onere, infatti, verrà calcolato anche in base alle performance dell’intero sistema!”
“Questo approccio ci sembra davvero incomprensibile – commenta Re Rebaudengo – sia per le modalità di calcolo che creano incertezza, sia per l’eliminazione delle franchigie. Di certo questa nuova regolamentazione non responsabilizza i produttori, perché non premia necessariamente chi è più virtuoso nella previsione”.