L’International Energy Agency (IEA) traccia il possibile percorso delle rinnovabili nel terzo “Medium-Term Renewable Energy Market Report”. Senza politiche a sostegno, il comparto rischia di arrestarsi del tutto entro 5 anni.
Questo nonostante le rinnovabili siano crescite fino a raggiungere quota 22% dell’energia prodotta a livello globale e, in alcuni casi, si sia raggiunta la grid parity, rispetto ad altre fonti di approvvigionamento. Tuttavia, per i prossimi anni, e fino al 2020, la IEA prevede una crescita complessiva molto lenta, di appena 4 punti percentuali in più rispetto ad oggi.
Il rallentamento degli sviluppi previsti potrebbe vincolare la riduzione delle emissioni inquinanti prevista per i prossimi anni mentre, a livello economico, potrebbe danneggiare il mercato del lavoro, con una inesorabile ricaduta occupazionale.
Per far crescere l’intero comparto servono politiche avvedute e investimenti mirati, così come sottolinea la IEA nel proprio report: “Le rinnovabili sono una parte necessaria in termini di sicurezza energetica. Quando sono diventate un’opzione competitiva dal punto di vista dei costi, hanno dovuto vedersela con la normativa e le politiche incerte in alcuni mercati chiavi. Questo deriva dalle preoccupazioni sui costi dell’impegno sul fronte delle energie pulite”.
Nel complesso, per il 2020 si stimano investimenti pari a 230 miliardi all’anno, una cifra che può apparire rilevante ma è di fatto inferiore di oltre 20 miliardi rispetto a quanto stanziato nel 2013. Questo evidenzia uno sviluppo delle rinnovabili discontinuo, variabile da Paese a Paese e subordinato alle scelte dei Governi in carica, non sempre favorevoli e lungimiranti.